È innegabile che Bergoglio abbia segnato una discontinuità rispetto a un lungo periodo in cui, quale che fosse la santità personale dei pontefici che si sono succeduti, l’orizzonte ecclesiale e il dialogo con il mondo avevano preso una piega piuttosto triste e con tratti censori, sempre più lontana dall’aria di affabilità e sinodalità che aveva connotato profondamente il Concilio Vaticano II.I documenti di Francesco Evangelii Gaudium e Laudato si’ – per ricordarne due –, così come i gesti simbolici potenti, come la visita a Lampedusa e poi a Lesbo, l’apertura della Porta della Misericordia a Bangui, la visit... leggi tutto
Le donne cattoliche prendono la parola e si esprimono con oltre 17,000 contributi provenienti da 104 Paesi. Li raccoglie un’indagine commissionata da Catholic women speak, una rete internazionale con più di 3.500 donne impegnate a creare spazi di dialogo ed esplorazione teologica. Nel 2015, in occasione del “Sinodo sulla Famiglia”, si erano già espresse con una pubblicazione corale. Quando, nell’ottobre 2021, papa Francesco avvia il sinodo sulla sinodalità “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, loro attivano una consultazione mondiale in varie lingue che raccoglie le voci delle donne cattoliche. Il frutto di q... leggi tutto
Sabato 4 marzo 2023: la chiesa di Mareno di Piave (Treviso) si riempie per una messa prefestiva molto particolare. La concelebrano oltre 300 persone, insieme al parroco, don Mario Fabbro, a don Adriano Zanette, della vicina Ramera, e a don Lorenzo Barro e don Loris Vignandel, missionari fidei donum, della diocesi di Concordia-Pordenone. Tra le cinque Suore missionarie comboniane presenti, c’è anche suor Eleonora Reboldi. Si ricorda una donna che qui è sempre stata di casa anche se dal 1963 ha vissuto per oltre 50 anni in Mozambico, e lì è rimasta: suor Maria De Coppi. La celebrazione avrebbe dovuto svolgersi a Ramera, ma lo scorso dicembre la prolungata s... leggi tutto
Tre donne, invece, si uniscono e girano l’Italia accompagnate dal movimento Europe for Peace. Sono le attiviste Kateryna Lanko, ucraina, Darya Berg, russa, e Olga Karach, bielorussa. Loro mostrano un altro volto del conflitto e invocano la pace, non solo a parole ma con la vita, rischiandola per proporre un’alternativa al massacro e al dolore immenso di chi perde tutto e non può neppure rifiutarsi di uccidere. La sera del 24 febbraio, queste tre donne parlano a Verona, nella Chiesa di San Nicolò stracolma di persone che per più di un’ora ascoltano commosse, applaudono e rispondono con passione alla loro passione.Come le donne che 2000 anni fa’ tr... leggi tutto
Nel 2007 l’Assemblea Generale dell’Onu ha proclamato la ricorrenza come appello alla comunità internazionale per sradicare la povertà e promuovere il lavoro dignitoso, l'uguaglianza di genere e l'accesso al benessere sociale e alla giustizia.La migrazione è considerata una forma di “accesso al benessere sociale” da parte di popoli poveri e schiacciati dalla globalizzazione, ma in Europa è fortemente ostacolata per chi arriva da certi Paesi.Sami (nome di fantasia) è arrivato alla comunità intercongregazionale di Modica (RG) in un momento drammatico della sua vita. Era approdato in Sicilia minorenne, costretto a guidare un barco... leggi tutto
Pegah Moshir Pour, italiana di origine iraniana molto attiva sui social nel denunciare le violazioni dei diritti umani da parte del governo iraniano, ha duettato a Sanremo con Drusilla Foer riprendendo il canto “Baraye” del giovane iraniano Shervin Hajipour, 25 anni, che il 6 febbraio scorso ha vinto il primo “Grammy per il cambiamento sociale”. Il 28 settembre 2022, Hajipour aveva registrato e lanciato il canto dalla sua camera: un inno alle ragazze e ai ragazzi che in Iran desiderano liberarsi dal giogo del fondamentalismo islamico e ascoltato in breve tempo da oltre quaranta milioni di persone. Due giorni dopo, Shervin veniva arrestato per propaganda contro il re... leggi tutto
Le migliaia di pellegrini che avevano raggiunto Juba, capitale del Sud Sudan, per partecipare alla visita del Papa dal 3 al 5 febbraio hanno in gran parte fatto ritorno alle loro città e villaggi. Anche se i riflettori internazionali sul Sud Sudan si sono spenti, gli echi di questo storico evento continuano a farsi sentire. La televisione nazionale, ad esempio, continua a trasmettere immagini di papa Francesco con il Presidente.Questi sono alcuni flash dalla mia esperienza personale per cogliere alcuni aspetti importanti della visita.L’arrivo all’aeroporto di Juba, con il Presidente Salva Kiir che camminava a fianco del leader spirituale più noto al mondo ma costret... leggi tutto
In Europa, il commercio di schiavi e schiave africane lungo le rotte dell’Oceano Atlantico e dell’Oceano Indiano viene condannato già nel 1815, al termine delle guerre napoleoniche, ma non si arresta. In Yemen e Arabia Saudita la schiavitù viene legalmente abolita soltanto nel 1962 e in Mauritania, Paese dell’Africa settentrionale, appena dal 1980.Abolita per legge, la tratta continua comunque a prosperare nell’illegalità, perché è tuttora un commercio fiorente della criminalità organizzata. Combonifem ha dedicato vari dossier al fenomeno per approfondirne e contrastarne le cause. Le religiose dal 2009 hanno costituito un&rsq... leggi tutto
In Sud Sudan è proprio di riconciliazione e di pace che la gente ha bisogno.Il Paese è nato il 9 luglio 2011, dopo il referendum che ne ha sancito la separazione dal Sudan e dal governo di Khartoum, con il quale gran parte della popolazione era stata in conflitto dal 1955.Dal 15 dicembre del 2013, essa vive nuovamente lo stress di conflitti più o meno diffusi che causano immani sofferenze. Oltre alla perdita delle persone care, la popolazione non dispone più neppure dei pochi beni che aveva, e milioni di persone hanno dovuto trovare rifugio lontano dai loro villaggi, spesso anche all’estero.Qui in Sud Sudan la riconciliazione è un desiderio profondo m... leggi tutto
Santa Bakhita è una religiosa sudanese dell’Ottocento, rapita da bambina in Darfur e venduta più volte come schiava. Nel 1882 viene comprata a Khartoum da Calisto Legnani, console italiano, che nel 1884, a causa della rivoluzione mahdista, lascia il Sudan e affida la ragazza a un suo amico che vive in Veneto. Lì Bakhita conosce le Suore canossiane di Venezia, si avvicina al cristianesimo, viene battezzata con il nome di Giuseppina Fortunata Margherita, e nel 1893 chiede di diventare canossiana per servire “il paron buono” dal quale si sentiva tanto amata: Gesù Cristo. Donna semplice, accogliente e libera da rancore, spende il resto della sua vita... leggi tutto
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CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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