Il 14 febbraio, era San Valentino.
E mentre rose rosse e regali fioccavano fra gli innamorati, l’Istat rivelava un persistente disagio relazionale: le molestie sessuali.
In Italia quasi 9 milioni di donne e quasi 4 milioni di uomini le hanno subite in qualche forma durante la loro vita.
Commenti osceni, soprusi, ricatti, imposizioni. Ovvero, violenza.
E sebbene il rapporto Istat indichi un’incoraggiante flessione delle forme più lievi, le molestie più gravi non recedono, come pure i ricatti sessuali sul lavoro.
Da notare che l’80,9% delle vittime abbia preferito non farne menzione e tanto meno sporgere denuncia.
Forse persistono preoccupanti radici della violenza che attendono una “conversione” culturale.
Era San Valentino, ma era anche l’inizio di un tempo prezioso di sosta e riflessione per le Chiese cristiane: la quaresima.
In Italia è passato sotto silenzio, ma in altri Paesi diventa occasione per riflettere insieme su situazioni scottanti e cercare di cambiarle.
In Brasile, per esempio, dal 1961 la Chiesa cattolica vive la “Campagna di fraternità”: quest’anno è dedicata al superamento della violenza e di quella sulle donne in particolare. Settimana dopo settimana, la Campagna coinvolge le comunità cristiane, le associazioni ecclesiali e anche le organizzazioni della società civile. Con la metodologia del “vedere, giudicare, agire” la riflessione spalanca alla “conversione” e all’azione; diventa un cammino di trasformazione culturale.
Forse farebbe bene anche in Italia, …oltre San Valentino.