Negli anni Cinquanta la Spagna, con la guerra civile alle spalle, affronta una faticosa ricostruzione. Il movimento operaio rivendica i diritti dei lavoratori mentre le campagne si spopolano per l’intensa emigrazione in cerca di migliori condizioni di vita nelle città e all’estero. La Chiesa, dagli anni Quaranta allineata con la dittatura di Francisco Franco, recepisce i fermenti che introducono al Concilio Vaticano II: Vicente Enrique y Tarancón, cardinale di Madrid e presidente della Conferenza episcopale, ispirato a principi di tolleranza, rispetto delle libertà e dei diritti umani, apre cammini di riconciliazione tra correnti ideologiche contrapposte. Ne... leggi tutto
I passi della Settimana SantaVivere in Israele, alle pendici del Monte degli Ulivi, permette di alzare lo sguardo su una realtà incredibilmente evocativa. A piedi si raggiunge in breve tempo Betfage, il villaggio dal quale Gesù è partito a dorso d’asino per entrare in Gerusalemme, in quella che, nel calendario cristiano, è diventata la Domenica delle Palme. Poco più su, si guadagna la cima del monte dal quale lui sarebbe asceso al Cielo: la piccola edicola è oggi custodita dai musulmani. Lì accanto, il santuario del Padre nostro e, poco più sotto, la chiesa del Dominus flevit, dove Gesù pianse sul destino della città... leggi tutto
Nel 1975 lo Zambia era ancora in prevalenza un Paese agricolo. Nella capitale, Lusaka, la gente arrivava in massa dai villaggi sperando di trovare un lavoro meno gravoso e fare fortuna. Dal punto di vista economico, erano anni difficili. Prima di tutto, l’educazioneIn questo contesto matura l’iniziativa della Chiesa che, attraverso vari istituti religiosi, cerca di sostenere in città la fede che la gente aveva ricevuto nelle rispettive zone rurali. Noi comboniane abbiamo dato priorità all’istruzione, specialmente delle donne e delle ragazze: l’80% di loro non sapeva leggere né scrivere. Le Chiese cristiane erano punti di aggregazione, sia umana s... leggi tutto
A partire dall’analisi della situazione locale e dai bisogni della popolazione, nell’ultimo decennio le comboniane hanno avviato in Zambia due istituzioni articolate, che offrono servizi ad ampio raggio: Madre Terra a Mongu e il Centro Educativo San Daniele Comboni a Makeni Villa, una delle periferie di Lusaka. Sostenibilità e ambienteIl progetto Madre Terra è nato nel 2010 su iniziativa di alcune suore impegnate nella pastorale giovanile. Il degrado ambientale nell’Ovest del Paese, causato dal massiccio disboscamento per vendere legname pregiato e produrre carbone per uso domestico, destava viva preoccupazione. La popolazione rurale di solito cucina con legn... leggi tutto
New Kanyama, a circa due chilometri dal centro di Lusaka, accoglieva immigrati da ogni parte dello Zambia.La nostra casetta, molto semplice, si trovava nel recinto della chiesa. Il parroco era polacco, reduce da un campo di prigionia durante la repressione comunista, ma non viveva lì. Il giorno del nostro ingresso ufficiale, la comunità cristiana ha preparato una festa nel cortile della chiesa. Ci hanno fatto sedere al posto di onore e ogni gruppo della parrocchia, guidato da laici, si presentava e ci portava un regalo.I primi tempi eravamo davvero molto povere. Un giorno siamo rimaste senza olio per cucinare. La sera, una donna anziana, Veronica, arriva con un cesto di patate... leggi tutto
Era il 1974: in Mozambico imperversava la guerra d’indipendenza e in Uganda la violenza di Idi Amin Dada. In entrambi i Paesi le tensioni facevano presagire possibili espulsioni di massa degli stranieri, missionarie e missionari compresi.Federica Bettari, allora madre generale delle comboniane, viene invitata dai vescovi dello Zambia; nel viaggio l’accompagna Barbara Mac Dermott, una delle sue consigliere. In baraccopoliL’arcivescovo di Lusaka, Emmanuel Milingo, prospetta loro tre bisogni cui dare risposta, e la scelta privilegia un nuovo quartiere di Lusaka, stipato di gente affluita in modo caotico dalle zone rurali: la baraccopoli di New Kanyama. Vi si concentrano quasi... leggi tutto
Si parte!Il 26 luglio inizia la nostra avventura in terra africana con l’atterraggio a Lusaka. La fila alla dogana non è lunga ma i tempi non solo quelli occidentali: finalmente, dopo quasi due ore, un ufficiale aeroportuale timbra i nostri passaporti e nella quasi inesistente “area arrivi” riconosciamo suor Carmen Rosa Taira Oshiro, detta Kasumi, la coordinatrice delle Suore missionarie comboniane in Zambia. Kasumi è una forza della natura, sempre pronta ad aiutare il prossimo. Il suo viso sorridente trasmette pace, allegria, gioia e serenità. Con lei raggiungiamo il sobborgo di Makeni, dove incontriamo suor Paola Ghlira, originaria della Val Badia, e ... leggi tutto
Non si sa se madre Carla Troenzi, quando nel 1939 comprò la piccola casa sul Monte Sion, avesse presente l’esortazione di Daniele Comboni a essere «donne del Vangelo». Quello che è certo è che lei, a rogito avvenuto, si esprimeva così: «A Gerusalemme ho pure visitato la casa acquistata e tanto io che l’assistente, mia compagna di viaggio, siamo rimaste soddisfatte […] vi è la delegazione apostolica, la chiesa della Dormizione e il Cenacolo con Cenacolino vicini. L’ambiente è pure tranquillo e concilia il raccoglimento, atto quindi per i ritiri annuali e pel riposo. Il contratto è chiuso».La picc... leggi tutto
Alda Agnese Zanchi, classe 1926, nel 1950 arriva via nave a Beirut (Libano) per raggiungere Amman (Giordania). Prosegue subito per Aleppo, in Siria, dove con altre quattro comboniane si prende cura di persone anziane e disabili in una piccola struttura dell’Ansmi. Nel 1959 subentrano le suore salesiane, e lei si trasferisce all’Ospedale Italiano di Amman, dove svolge il lavoro di infermiera fino al 1986. Vi ritorna nel 1992, dopo sei anni nella missione di Ader, nel sud della Giordania, e vi rimane fino al dicembre 2008, quando le missionarie comboniane passano le consegne alle suore domenicane. Giuliana Gregori, classe 1932, arriva all’Ospedale italiano di Amman nel 1958 ... leggi tutto
Mi chiamo Luisa, e vengo... da tanti posti.Sono nata a Camposampiero (Padova), ma per lavoro mi sono poi piacevolmente spostata per tutta la provincia: Rubano, Cadoneghe, Padova città e alla fine anche a Cinto Euganeo. Questo è importante?In fondo sta tutto in un raggio di 50 chilometri. Bazzecole per chi pensa alle distanze africane!Ma la cosa carina che ho imparato è che ogni luogo è speciale. È una mistura di gente, storia e natura; e bisogna aver la pazienza di saperlo ascoltare. Sono un’educatrice, ormai da un po’, e ho la fortuna di lavorare per una cooperativa che mi ha chiesto di cambiare molto spesso mansione. Attualmente lavoro molto ... leggi tutto
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CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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