Ho firmato tante petizioni, perché credo che esprimere il proprio parere sia un modo di essere “cittadina responsabile”, adesso però mi è data ben altra possibilità.
Posso partecipare a plasmare il futuro dell’Unione Europea, e non si tratta di petizione, ma di azione diretta.
Così mi sono iscritta alla Piattaforma multilingue che permette a ogni cittadino e cittadina dell’Ue di avanzare e discutere proposte in vista della Conferenza sul Futuro dell’Europa, che il compianto David Sassoli ha promosso con tanta convinzione.
L’iscrizione è semplice: si entra nella Piattaforma, si clicca su “ACCEDI” e si...
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Ho una laurea in filosofia e un passato di insegnante. Ho scoperto l’Mfe e il federalismo europeo proprio negli anni dell’università grazie a Mario Albertini, che a Pavia insegnava Filosofia della politica: con la sua capacità di coniugare grandi obiettivi di cambiamento politico e sociale e sano realismo, indicava un progetto in grado di incidere in modo concreto sul futuro. Sin dai primi anni del mio attivismo federalista ho accettato molti incarichi nazionali ed europei a livello giovanile e nella sezione di Pavia, allora centro nazionale dell’Mfe.L’Mfe è un movimento politico particolare, che costruisce consenso e attenzione attorno alla progr...
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9 maggio 1950: un certo Robert Schuman, allora ministro degli Esteri francese, osò proporre una forma di cooperazione politica per l'Europa volta a prevenire che ogni altra “guerra” potesse originare dal Vecchio Continente e sconvolgere il mondo.
Il suo appello a «sforzi creativi» per «l'eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania» a partire proprio dalle regioni che «per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici» è stata la prima pietra posta a costruzione dell’Unione Europea (Ue).
Da allora sono passati 69 anni e l’Ue è ancora in divenire, perché, come g...
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Gli insulti che volano fra i “rappresentati” dei popoli europei sanno di amaro.
Che il primo ministro italiano, Giuseppe Conte, svolga il ruolo di “grande mediatore” fra i due vice-premier che controllano le scelte del governo, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, è ben noto a chi, in Italia, segue con interesse le vicende politiche.
Ma l’appellativo di “burattino” lanciatogli dal belga Guy Verhostadt, leader dei liberali del Parlamento europeo, non riconosce la sua persistente fatica di “mediatore”: «Ce l’avevano con Di Maio e Salvini. Ma sono io ad averci messo la faccia, a fare da parafulmine».
Anche l’inve...
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