Mi chiamo Luisa, e vengo... da tanti posti.Sono nata a Camposampiero (Padova), ma per lavoro mi sono poi piacevolmente spostata per tutta la provincia: Rubano, Cadoneghe, Padova città e alla fine anche a Cinto Euganeo. Questo è importante?In fondo sta tutto in un raggio di 50 chilometri. Bazzecole per chi pensa alle distanze africane!Ma la cosa carina che ho imparato è che ogni luogo è speciale. È una mistura di gente, storia e natura; e bisogna aver la pazienza di saperlo ascoltare. Sono un’educatrice, ormai da un po’, e ho la fortuna di lavorare per una cooperativa che mi ha chiesto di cambiare molto spesso mansione. Attualmente lavoro molto ... leggi tutto
Il 9 aprile lasciai Kampala diretta al Nord. Dopo una breve sosta ad Aber, giunsi a Gulu. Da quel giorno vennero bloccati i telefoni e non potei più comunicare né con Kampala, né con Moroto e Arua. Il giorno 10 partivo verso Lira, passando per Aboke-Alito. Spesi la notte a Lira e la mattina dell’11 giunsi a Kitgum. La situazione era dovunque molto tesa, ma le sorelle si mostravano serene, senza escludere momenti di spavento e grande incertezza. Dispensari e ospedali funzionavano ovunque a ritmo accelerato. La notizia della presa di Kampala da parte delle forze tanzaniane mi raggiunse a Kitgum. La radio diceva che il 10 c’era stato su Kampala un continuo... leggi tutto
Diplomata infermiera a Londra nel 1953, insieme a Patrizia Clerici, Pierina Bodei e tanti “fagotti”, parte per l’Uganda: da poco era stato riaperto il Canale di Suez e la nave Europa, nuova di zecca, quasi ne sfiorava le sponde. A Mombasa, dalla nave passa al treno: lento e lungo, con un codazzo di vagoni merci, procede sulla linea costruita nel 1901dagli inglesi con manodopera asiatica, per esportare cotone e caffè dal centro dell’Africa e portarvi le loro truppe.Sei mesi di pratica in maternità a Kalongo, nell’ospedale avviato nel 1936 da suor Eletta Mantiero, chiamata dai locali “Ciuletta”. Poi inizia la maternità ad Aber, ne... leggi tutto
Mi chiamo Chiara Bertocco, ho 23 anni e vivo in provincia di Padova. Nel 2016 sono stata in Uganda con un gruppo di giovani. Abbiamo trascorso tre settimane a Lira e abbiamo visitato Gulu.Mi ha colpito l’ospitalità della gente: mi sono sentita amata da loro sebbene non mi conoscessero. Ogni incontro era casuale, eppure mi ha lasciato il desiderio di vivere intensamente ogni giorno. Per abitudine tendo a mettere tutto in schemi prestabiliti, ma questa esperienza ha cambiato il mio modo di impostare la vita. Ora preferisco lasciarmi sorprendere dalle persone.In realtà il viaggio mi ha cambiato ancor prima di partire, perché in questa scelta non sono stata appoggiata ... leggi tutto
Sorella Carmel Awbot e il dottor Maurice Okao sono il simbolo di quello che in modo lungimirante già nell’800 era il progetto di Padre Comboni, ovvero «salvare l’Africa con gli africani». Un’idea che oggi diventa ancora più attuale vista l’ondata di profughi con divisioni e polemiche che sta mettendo a rischio la stessa tenuta dell’Unione europea. Ebbene, qui nel nord dell’Uganda, in mezzo al nulla, nell’ospedale di Kalongo, fondato da Padre Giuseppe Ambrosoli c’è l’immagine più chiara di ciò che significa dare una occasione professionale ai popoli africani. Sorella Karmel Awbot è un... leggi tutto
Era il 6 dicembre 1918 quando le prime Suore missionarie comboniane arrivarono a Gulu, nel Nord dell’Uganda. Erano partite in cinque da Khartoum, capitale del Sudan: Carla Troenzi e Camilla Uberti venivano da quella missione, mentre Amalia Lonardi, Rosalba Girlanda e Luigia Quaglia arrivavano dall’Egitto. I missionari comboniani presenti dal 1910 nella Perla dell’Africa – così è chiamata l'Uganda – avevano constatato che senza la presenza femminile raggiungere le famiglie locali era pressoché impossibile. Accompagnate da padre Antonio Vignato, missionario comboniano in Uganda, le cinque pioniere avevano navigato sul Nilo fino a Rejaf, situa... leggi tutto
Il St. Mary’s College ad Aboke è stata la prima scuola per ragazze nella zona. Nel 1956 non ne esisteva neppure una, perché la cultura locale non valorizzava l’educazione della donna. Ma lo sapeva bene san Daniele Comboni, primo vescovo dell’Africa Centrale, che l’educazione delle ragazze è essenziale al progresso dell’umanità. Sono infatti le donne, prime educatrici della prole, a permeare di cultura la vita quotidiana.Nell’Ottocento, quando in Africa imperversava lo schiavismo, nella scuola della missione di Comboni al Cairo giovani maestre africane affiancavano le altre insegnanti. Da piccole erano state liberate dalla condi... leggi tutto
L’Africa subsahariana ospita il 30% di rifugiati e sfollati del mondo. Un numero enorme, data la fragilità economica e politica del continente. Centinaia di migliaia di persone in fuga sono state accolte anzitutto nei Paesi limitrofi.La mappa dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati, pubblicata nel “Rapporto globale 2016”, evidenzia in Africa le principali aree di crisi: Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Mali, Ciad e Nigeria; Burundi, Repubblica democratica del Congo, Somalia. Il sommario precisa: «I Paesi africani costituiscono un esempio encomiabile di offerta di asilo. Tengono aperti i confini e proteggono i rifugiati dai rimpatri coatti. Met&agr... leggi tutto
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CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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