«L’esperienza che esse furono costrette a vivere durante tutto il periodo della loro prigionia risultò particolarmente difficile, dolorosa e non rare volte drammatica. Anzi, tale da rivelarsi senz’altro profondamente traumatizzante. E questo non soltanto perché erano straniere e cristiane, provenienti quindi da una cultura completamente diversa, ma soprattutto perché erano donne, e donne consacrate», sottolinea suor Maria Vidale dello Studium Madri Nigrizia. Dalla gioia al piantoIl 9 aprile 1882, domenica di Pasqua, è giorno di festa a El Obeid: la nubana Fortunata Quascè, ex-schiava educata a Verona presso l’Istituto Mazza, d... leggi tutto

CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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