Sono originaria di Milano e ho conosciuto le Pie Madri della Nigrizia attraverso eventi e pubblicazioni missionarie della Diocesi: presentavano i vari “carismi”, cioè quei particolari “doni dello Spirito” con cui ogni congregazione religiosa vive la sua specificità evangelica. Mi ha colpito subito quello missionario di Daniele Comboni.Questo è stato il punto di partenza che, attraverso varie circostanze, mi ha avvicinato alle Suore missionarie comboniane, donne che non conoscevo e mai avevo incontrato. Sono stata attratta dal “carisma” di Comboni, e il resto è stato un salto nel buio. CON LO SGUARDO DI COMBONITante sono state l... leggi tutto
Dal settembre 1970 all’ottobre 1976 “Madre Federica”, così la chiamano le comboniane che l’hanno conosciuta, assume un compito particolarmente gravoso: il riaffermato fine “esclusivamente missionario” della congregazione impone di chiudere tante comunità che in Italia e altrove avevano svolto una funzione importante ma non finalizzata a far conoscere il Vangelo “a popoli che non lo conoscono”. In Italia, centinaia di missionarie che erano impegnate nelle cliniche, negli ospedali e nelle scuole, sono invitate a “partire”; lo stesso avviene a Londra; al Cairo e ad Asmara l’invito è a lasciare la città... leggi tutto
Mentre le tragiche vicende sofferte da missionarie e missionari vittime della Mahdia vengono coperte da un velo di silenzio, a Verona e in Egitto l’Associazione del Buon Pastore per la rigenerazione dell’Africa, fondata nel 1867 da Comboni con l’avallo di Luigi di Canossa, vescovo di Verona, è a una svolta. Intuizione traditaNel 1885 Francesco Sogaro, successore di Comboni a guida della Missione dell’Africa Centrale, affida il ramo maschile alla Compagnia di Gesù, che nel 1887 lo rende congregazione religiosa con il nome di “Figli del Sacro Cuore di Gesù” (fscj). Le Pie Madri, che dal 1877 erano già “religiose”, con... leggi tutto
Sono Loreta, suora missionaria comboniana dal 15 marzo 2015. Non mi era mai passata per la testa l’idea di poter essere suora, figuriamoci missionaria; ma la vita segue percorsi imprevedibili e lasciarsi sorprendere da Dio è magnifico! Passione “contagiosa”La mia “strana” vocazione è maturata grazie a persone che mi hanno “contagiato” di passione missionaria. Da bambina, nella mia parrocchia a Troia, i racconti di comboniani e comboniane di ritorno dalla missione cominciano a coinvolgermi, e parto per un viaggio in Malawi e Zambia con padre Antonio Guarino, giovane prete comboniano per qualche anno guida del nostro gruppo giovani. Tan... leggi tutto
Durante gli studi classici, indecisa su come orientare la mia vita che desideravo bella, armoniosa, ricca di interessi e di incontro con gli altri e le altre, mi cadde l’occhio sulla copertina di Raggio, rivista delle Suore missionarie comboniane di cui mai avevo sentito parlare. Vi vedo una giovane sorella in mezzo ad una scolaresca africana in Sudan. Mi sento toccata... La prima impressione: prossimitàVado a conoscerle a Verona, in via Santa Maria in Organo. Il convento, austero nella struttura ma accogliente nei suoi ambienti e nelle sorelle che incontro, mi conquista. E quello stesso convento mi vede entrare contenta, pur dopo tante difficoltà, nel 1959. Compir&ograv... leggi tutto
Non avere pauraSuor Jolanta Kafka, missionaria claretiana e presidente della Uisg, afferma: «Il tema che abbiamo scelto per la nostra plenaria è un invito a non aver paura, ad accogliere e ad abitare la vulnerabilità, all’interno dell’esperienza sia della Chiesa sia del mondo, affinché il cammino che percorriamo come donne consacrate, a fianco delle sorelle e dei fratelli, diventi sempre più un cammino sinodale. Dobbiamo intendere l’abbraccio come l’ascolto di ciò che sentono le nostre congregazioni e le tante persone colpite da questa pandemia per rinascere totalmente sorelle e fratelli, e la vulnerabilità come il bisog... leggi tutto
Il 12 settembre 1969 Liliana Rivetta ed io partiamo insieme da Venezia, destinazione Uganda.Con la nave Asia raggiungiamo Mombasa dopo quasi un mese, perché lo stretto di Suez è minato per la Guerra dei sei giorni e noi circumnavighiamo l’Africa. Liliana va a Lira e io in Karamoja, ancora “distretto chiuso”. A Iriri la strada è bloccata e i militari aprono la barriera dopo aver visto i documenti. Ci inoltriamo in una pianura arida coperta di spine e sferzata dal vento. Arrivo a Kangole a novembre e vi rimango qualche mese per imparare la lingua. Inizio la missione a Moroto il 23 marzo 1970, insieme ad Armida Gariboldi e Alessandrina Negri: sono la prim... leggi tutto
Sono arrivata in Kenya nel 1965. Sono partita dopo la metà di ottobre con una consorella destinata come me in Kenya e altre due di ritorno in Uganda. Per più di una settimana abbiamo viaggiato in nave da Venezia fino a Mombasa, poi tutta la notte in treno fino a Nairobi. Alla stazione c’era suor Ermella Cariolato ad accogliere me e suor Prassede Zamperini e a rifocillare le altre due con caffè e un po’ di cibo: fino a Kampala il viaggio sarebbe stato ancora lungo. A Nairobi ci appoggiamo alla casa dei missionari della Consolata, congregazione del vescovo Cavallera che aveva sollecitato il nostro arrivo nella diocesi di Nyeri; nel frattempo gli era subentrato ... leggi tutto
VOCAZIONE CHE FIORISCEHo frequentato il GIM (Giovani impegno missionario), dove la “musica” che aveva iniziato ad attirarmi in quella veglia pasquale si è fatta così forte che il desiderio di mettermi a danzare non ha più potuto essere ignorato. Il «Filippo, va’!» di Atti 8, invito a raggiungere il carro dell’eunuco etiope, è diventato un «Daniela, va’!» e ho così iniziato la mia avventura con le Suore comboniane. Ho professato nel settembre del 2003 e due mesi dopo, in piena notte, contemplavo dal finestrino dell’aereo una vista mozzafiato: Dubai, un diamante di luci e la mia prima missione. L&ig... leggi tutto
La spiritualità è l’essenza trasformante della vita, come l’acqua della fonte che si rinnova; è prendere consapevo-lezza di chi siamo, ma soprattutto, di chi siamo chiamate a essere: è scoprire il “nostro posto” per donare appieno i nostri talenti. La spiritualità ci rende creative e generative; è l’impronta divina in noi.Quando smettiamo di giudicare Dio, gli altri e noi stesse, essa cresce. Chi s’innamora ogni giorno della vita è capace di una gioia piena che contagia altri e altre. Come comboniana, penso che oggi la nostra spiritualità sia come Cenerentola: non trova ancora il suo posto. La vita d... leggi tutto
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CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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