Il razzismo anti-nero, o afrofobia, è una forma specifica di razzismo volta alla de-umanizzazione ed esclusione delle persone di origine africana e “nere”. Il razzismo anti-nero comprende qualsiasi atto di violenza e discriminazione – compresi i discorsi razzisti – alimentato da stereotipi negativi e basato su ingiustizie storiche. Il razzismo anti-nero è il risultato di un processo di costruzione sociale della razza (o razzializzazione) a cui vengono attribuite specificità genetiche e/o culturali e stereotipi. Questo razzismo può assumere molte forme, tra le quali: antipatia, pregiudizio, oppressione, razzismo e discriminazione struttura... leggi tutto
Da quando sono stata in grado di capire, le suore con “i bottoni rossi” Pie Madri della Nigrizia hanno fatto parte della mia famiglia. Mia zia, suor Lina Soso, mi ha introdotto al mondo della missione. Quando tornava dall’Africa era un avvenimento, i suoi racconti accendevano la fantasia mia e quella delle mie sorelle e dei miei fratelli, perché riusciva a portarci dentro un mondo “altro”, affascinante e misterioso. Parlava anche dei problemi: della guerra, della povertà, ma l’Africa non perdeva il suo fascino. Anche le lettere erano diverse da quelle abituali: di carta leggerissima e in una busta colorata: nella cassetta della posta si nota... leggi tutto
Nessuno conosce il numero preciso di africani che stanno morendo, senza che neppure si conosca il loro nome, nel tentativo di attraversare il Mar Mediterraneo. Quelli che non ce la fanno di solito non sono riportati nelle statistiche, ma le stime, che si basano sul conteggio delle persone salvate dalle guardie costiere dell’Europa meridionale e del Nord Africa, suggeriscono che i migranti africani – donne, uomini e bambini – che affogano ogni anno in mare siano nell’ordine delle migliaia. E, come ultimo anello di questa catena di disperazione umana, ci sono le persone che seppelliscono i corpi di questi migranti, o i loro resti disfatti, dopo che le crudeli correnti l... leggi tutto
Nel mese di novembre 1973 parto dall’Italia con Pierina Mazzoleni e la delegata del Kenya, Adriana Squarzon. Dopo qualche giorno raggiungo Ngandu, dove Prassede Zamperini della comunità di Marsabit passa a prendermi con don Redento, un sacerdote che lavora tra i Rendille ed è “in Kenya” per spese. A Isiolo la polizia ispeziona con cura l’auto, alza la sbarra e augura: «Safari njema!» (Buon viaggio!). La “frontiera” del NordCon una scia di polvere rossa alle spalle, lasciamo il Kenya “civilizzato” per avventurarci nel deserto e nella savana adibita a pascolo di popoli somali che spesso diventano predoni. Prassede annun... leggi tutto
Nel 2020 l’Organizzazione Internazionale per le migrazioni (Oim) ha pubblicato un corposo volume dal titolo Migrazioni nell’Africa occidentale e settentrionale e attraverso il Mediterraneo: tendenze, rischi, sviluppo e gestione.Il testo, non accessibile in lingua italiana, analizza dati del biennio 2018-19 che permettono di valutare le politiche migratorie regionali, incluse quelle adottate dall’Unione Europea. Informazioni superficiali che si concentrano sui flussi dal Nord Africa all’Europa celano una situazione molto più complessa e articolata: quella degli spostamenti interni all’Africa occidentale e settentrionale. RISORSE SEMPRE PIÙ SCARSEUn... leggi tutto
Il continente africano è un mosaico di risorse naturali: immense foreste pluviali, come quelle del bacino del Congo, vasti bacini idrici, con il Lago Vittoria secondo al mondo per ampiezza, ingenti giacimenti minerari e una ricchissima biodiversità. Le condizioni climatiche e l’irraggiamento solare alimentano una molteplicità di ecosistemi che includono coltivazioni indigene, fauna selvatica, animali d’allevamento e un variegato patrimonio ittico. Il problemaIl degrado che devasta l’ambiente, avvelenando l’aria e inquinando fiumi, laghi e oceani, mette a rischio la ricchezza ecologica enunciata dall’Agenda 2063 dell’Unione Africana (U... leggi tutto
Quando l’ha conosciuto quel bambino non era capace di sorridere. Per Francesco (il nome è di fantasia), sette anni e metà della vita passata in una comunità per minori, mostrarsi felice era soltanto un’azione per accontentare gli altri. Da 16 mesi, però, tutto è cambiato. Yodit Abraha, 46 anni, nata ad Asmara in Eritrea e a Palermo da quando aveva 11 anni, è diventata la sua nuova mamma. La prima mamma di origine straniera a prendere in affido un bimbo palermitano. Nessuno più di lei, psicologa e mediatrice interculturale che da venti anni lavora nelle comunità e oggi è responsabile di uno Sprar, sa cosa possa signif... leggi tutto
Una cronaca redatta da suor Lucia Paganoni racconta: «Nel 1950 la segregazione razziale era molto accentuata nel Sud degli Stati Uniti, dove era rimasta legale per un secolo anche dopo la guerra civile che aveva abolito la schiavitù. Ma anche negli Stati del Nord le persone di colore erano discriminate nei quartieri, nelle scuole e in certe professioni. La Chiesa cattolica stava facendo un grande sforzo per abolire la segregazione, soprattutto offrendo assistenza alle famiglie più bisognose ed educazione di qualità nelle scuole parrocchiali, dove eccelleva il servizio di religiose che investivano tutte le loro energie a titolo pressoché gratuito.Nel 1949 due... leggi tutto
È notizia recente: il presidente uscente del Burundi, Pierre Nkurunziza è morto.D’infarto o di covid-19? Il 20 agosto prossimo avrebbe passato le consegne al suo successore, il generale Évariste Ndayishimiye, uscito vincitore dalle elezioni del 20 maggio: non si teme per il vuoto istituzionale, ma per una pericolosa omertà. Il 31 marzo scorso il governo del Paese aveva segnalato i primi casi accertati di covid-19: due cittadini rientrati da Ruanda e Emirati arabi uniti.Il 30 maggio, in anonimato, la moglie del presidente era stata ricoverata in un prestigioso ospedale di Nairobi per trattamento anti-covid. Una Tv locale aveva comunque dato la notizia. Ogg... leggi tutto
Forse il nostro Paese sta avendo la meglio sulla pandemia. Ma come se la cava il resto del mondo?Come stiamo proteggendo le comunità più isolate? Nell'Amazzonia ecuadoriana il Covid-19 rischia di avere tragiche conseguenze. I popoli indigeni Waorani si stanno organizzando per affrontare la pandemia senza particolari aiuti governativi. Consigli e informazioni sanitarie vengono diffuse in radio per fare in modo che tutti, anche le popolazioni che vivono nelle aree più remote della foresta, possano avere accesso alle notizie relative al virus. Le notizie sono diffuse anche attraverso altri mezzi, da Whatsapp alle arti visive: disegni fatti circolare nei villaggi... leggi tutto
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Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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