Jessie. Il sogno di tornare a casa e ricominciare«Lavoravo in un’industria chimica in Uganda. Dopo essermi ammalata a causa di un’allergia ai materiali che utilizzavamo, dovetti lasciare il lavoro. Comprai un piccolo chiosco per vendere cibo ai passanti. Tutto andava bene, fino a quando venni truffata da un’agenzia che mi offrì di lavorare in Medio Oriente. Credevo di aver avuto una grande opportunità e invece mi ritrovai in un contesto di schiavitù domestica. Lavoravo senza sosta e non ricevevo né cibo né compenso. Non pensavo ad altro che a scappare da quella terribile situazione. Durante un primo tentativo di fuga venni violentata... leggi tutto
Dall’Amazzonia a Roma, come hai vissuto l’assemblea dei vescovi sui Nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale?Non ho mai partecipato a un sinodo. La preparazione di questo è durata quasi due anni ed è stata davvero intensa, con ampia consultazione popolare. Ma quando sono arrivata a Roma, non sapevo proprio cosa mi aspettasse.Già essere nominata rappresentante della Repam è stata una sorpresa spiazzante, ma vivere il Sinodo lo è stato ancora di più. Mi ha positivamente colpito che il Papa partecipasse a tutte le plenarie e ascoltasse sempre con molto interesse, soprattutto le donne e chi rappresentava i popoli “origin... leggi tutto
Guardo il tempo presente e immagino con la forza dello sguardo di tante donne che sostengono, anche in modo occulto, la linfa vitale che scorre nella realtà. Come avveniva nei tempi passati, non sempre il nome di queste donne è noto. Scelgo di immaginare con lo sguardo di Maria di Nazaret. Premetto che vorrei toglierla da quelle melense e false interpretazioni che si fanno di lei, in quegli ambienti del perbenismo bigotto cattolico: impeccabile, in continuo dialogo con i suoi addetti fedeli e riconoscibile qui e là per le sue apparizioni. Preferisco lasciarla nel mistero della sua quotidianità, di cui sappiamo quasi niente. Raccolgo solo la sapienza sottesa, che ... leggi tutto
Nella settimana che precede le festività natalizie ci ritroviamo spesso a pensare ai regali.A programmare sessioni d’acquisti o conquistare l’ultima offerta. E intanto la pagine dei giornali si riempiono di volti femminili. Per celebrare le loro conquiste, che sono un regalo per tutte noi. Non perché possiamo ammirarle da lontano, ma perché hanno aperto una breccia nei loro rispettivi e diversi mondi. Donando ciò di cui più abbiamo bisogno: speranza. Nell’ultima newsletter abbiamo ricordato 3 donne che in questo 2019 hanno rotto il soffitto di cristallo. E aperto una strada. Ma ce ne sono altre che hanno raggiunto un obiettivo importante... leggi tutto
L’11 dicembre 2019 Marta Cartabia è stata eletta all’unanimità presidente della Corte costituzionale italiana ed è la prima donna ad assumere tale incarico. Ne è stata vicepresidente dal 12 novembre 2014, e ne era stata giovane nomina, a 48 anni, nel 2011. Sposata con tre figli, Cartabia ritiene che «questo duplice aspetto della mia vita mi aiuti a mantenere un pizzico di equilibrio», ovvero, il suo alto profilo internazionale non penalizza altre dimensioni della sua umana esistenza. Nel suo discorso ha richiamato l’attenzione su un grave pericolo per la democrazia, la disinformazione dilagante, e sulle discriminazioni di età... leggi tutto
Non si sa se madre Carla Troenzi, quando nel 1939 comprò la piccola casa sul Monte Sion, avesse presente l’esortazione di Daniele Comboni a essere «donne del Vangelo». Quello che è certo è che lei, a rogito avvenuto, si esprimeva così: «A Gerusalemme ho pure visitato la casa acquistata e tanto io che l’assistente, mia compagna di viaggio, siamo rimaste soddisfatte […] vi è la delegazione apostolica, la chiesa della Dormizione e il Cenacolo con Cenacolino vicini. L’ambiente è pure tranquillo e concilia il raccoglimento, atto quindi per i ritiri annuali e pel riposo. Il contratto è chiuso».La picc... leggi tutto
Grazie a importanti campagne di comunicazione e all’azione dei movimenti e delle associazioni attive sul tema, negli ultimi anni il livello di consapevolezza è decisamente aumentato e il sentire comune è andato nella direzione della condanna della violenza sulle donne.In che misura le straniere ne sono colpite? Oltre le storture mediaticheQuando si parla di stranieri e di violenza, ciò che viene spesso enfatizzato dai media è la violenza da parte degli stranieri, soprattutto se esercitata su donne italiane. In Italia la frequenza di tali crimini è marginale rispetto alle violenze in generale sulle donne, che avvengono in prevalenza nell’ambito ... leggi tutto
Il 25 novembre si è celebrata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.Da Bruxelles all'India, da Ginevra al Sudamerica, passando anche per l'Italia sono state tante le iniziative, i sit-in e i cortei per accrescere la consapevolezza del fenomeno. In Belgio, ad esempio, le manifestanti hanno mostrato dei cartelli con i nomi delle donne uccise, in Messico migliaia di attiviste bendate si sono riunite contro la violenza sulle donne, all’aeroporto di Fiumicino si è tenuto un flash mob di flamenco, in India invece, un’attivista ha svelato un murale dedicato alla sicurezza delle donne a casa, nel posto di lavoro e nei luoghi pubblic... leggi tutto
L'agricoltura è la principale fonte di occupazione in Africa. Le donne vi contribuiscono per quasi l'80% della fornitura alimentare, ma al contempo hanno accesso solo al 15% della terra. "Noi - spiega Josefa Leonel Correia Sacko, commissario all'Economia e all'Agricoltura dell'Unione africana - vogliamo incoraggiare le donne a fare agricoltura come impresa, e non solo come forma di sussistenza. Vogliamo cambiare il paradigma e dare loro la possibilità di modernizzare l'agricoltura in modo che possano aumentare la produttività e anche il reddito delle famiglie". Una soluzione innovativa in discussione al forum è la coltivazione verticale: un metodo che non utiliz... leggi tutto
Da oggi, 25 novembre, servono fatti concreti. Servono pari opportunità nel mondo del lavoro, pari diritti alle donne in ambito familiare e pubblico, è fondamentale!Un cambiamento è realmente concreto se supportato da una metamorfosi culturale. Perché sono stati fatti passi avanti, ma non bastano. Perché la società non va veloce, perché la resistenza anche culturale di ambiti patriarcali è forte e i numeri della violenza sulle donne sono davvero tragici. Bisognerebbe soffermarsi a leggerli, pronunciati distintamente sono così giganteschi da quasi non farsene una ragione. Eccoli. Poco meno di 7 milioni di donne in Italia hanno su... leggi tutto
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Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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