Giovedì primo luglio, la Turchia è uscita definitivamente dalla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. Una decisone presa nonostante le proteste di milioni di donne e i molti report pubblicati, tra cui We Will Stop Femicides, che riporta numeri preoccupanti: solo nel 2020 ci sono stati 300 femminicidi accertati e 131 morti sospette di donne, mentre nei primi tre mesi del 2021 le donne uccise sono state 79, con 45 morti sospette. Uscendo dalla Convenzione di Istanbul, Erdogan e il governo turco annientano la guerra che da anni le donne combattono per i loro diritti: perché se un paese candidato all'Unione Europea può prendere una decisione di que... leggi tutto
Mentre siamo bombardati e storditi dalle notizie dell’epidemia Coronavirus, la pentola a pressione nel Medio Oriente sta scoppiando. La Turchia, in guerra contro la Siria, sostenuta dalla Russia, per il controllo della città di Idlib, si vede arrivare un altro milione di rifugiati, in buona parte bambini e donne. Ankara, che già trattiene sul suo suolo quattro milioni di rifugiati siriani e afghani per un accordo scellerato con la UE, dalla quale ha ricevuto sei miliardi di euro, non ce la fa più e sta ricattando l’Europa per nuovi finanziamenti. Per ottenerli ha aperto le frontiere verso la Grecia. 18.000 siriani hanno già attraversato il confine ma... leggi tutto
Il Cilap, il Collegamento Italiano Lotta Alla Povertà, sezione italiana della rete europea European Anti Poverty Network – e “Solidarietà e Cooperazione CIPSI” – coordinamento di 37 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale -, in riferimento all’attacco della Turchia contro i curdi, hanno congiuntamente dichiarato: “L’attacco del governo turco contro i territori del Rojava, occupati dall’Isis e liberati dai Curdi, ha fatto ricadere migliaia di persone nella guerra. Quando si bombarda, quando si ammazzano civili, quando si producono migliaia di sfollati, quando la gente scappa per non rivivere quanto gi&agrav... leggi tutto
Mercoledì, Giornata mondiale del rifugiato, tanti appelli e messaggi ma poca attenzione alle donne. Forse la differenza di genere non appare rilevante in chi già soffre un profondo disagio: sradicamento, esodo e fatica di inserirsi in un nuovo contesto di vita. Eppure lo è: basta guardare alla sorte di migliaia di giovani rifugiate siriane in Turchia. Marta Ottaviani ha recentemente denunciato la “tratta delle mogli”, un modo di sopravvivere adottato da migliaia di famiglie siriane ospitate da Tayyp Erdogan con i miliardi dell’Unione Europea. Pochi nuclei familiari trovano accoglienza nei campi profughi… molti di più sono allo sbaraglio... leggi tutto
Chi sta con Gabriele? Noi ci stiamo! Insieme alle manifestazioni di solidarietà, ieri a Lucca e Pescia, oggi a Torino e Milano, anche la nostra newsletter chiede la liberazione di Gabriele Del Grande. L’autore del documentario “Io sto con la sposa” dal 9 aprile è in detenzione amministrativa a Mugla, in Turchia, per aver osato raccogliere interviste al confine con la Siria. Osare. Un tratto comune ai protagonisti dei suoi libri e del suo documentario, dove si incontrano persone che rischiano in prima persona per cercare vita. La pagina facebook di “Io sto con la sposa” è diventata subito un catalizzatore di iniziative spontanee, moltepli... leggi tutto
L’immigrazione è un fenomeno complesso. Soluzioni affrettate possono tradire i principi cardine della civilta' giuridica dell’Unione Europea, violando la base democratica sulla quale si fonda la pacifica convivenza di cittadini e cittadine. Il telegramma del Direttore della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, inviato il 26 gennaio alle Questure d’Italia, per individuare 95 uomini e donne, purché di nazionalità nigeriana, “da espellere e rimpatriare” lo dimostra. L’espulsione collettiva, per di più in base alla nazionalità, è vietata dalla legge*, e l’Italia è st... leggi tutto

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Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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