Venerdì, 31 Agosto 2018 14:53

Il futuro è adesso

Roma, 5 e 6 luglio 2018. In Vaticano, due giornate intense per riprendere le fila e fare il punto: chi sta realizzando passi concreti verso l’ecologia integrale indicata da papa Francesco? Dai cinque continenti sono convenute circa 400 persone fra esperti, attivisti e attiviste, esponenti delle comunità indigene 
e anche tanti giovani che stanno realizzando 
la “conversione ecologica”. Organizzata dal dicastero vaticano per la promozione dello sviluppo umano integrale, la conferenza internazionale “Salvare la nostra casa comune e il futuro 
della vita sulla terra” offre buone pratiche e prospettive coraggiose. Ne parlano Chiara Martinelli e Valentina Pavarotti di Cidse

Rappresentanti della Chiesa istituzionale, delle congregazioni religiose e della società civile hanno animato l’evento, caratterizzato dalla varietà e vivacità dei partecipanti.
L’apertura è stata affidata ai bambini e alle bambine delle scuole elementari e della prima media di Nomadelfia, una comunità italiana fondata su condivisione e accoglienza.

Giovani e rappresentanti delle comunità indigene hanno offerto, a nostro avviso, i contributi più interessanti. Dopo i saluti istituzionali da parte dei cardinali Peter K.A. Turkson e Pietro Parolin, la parola è passata subito a un panel di giovani: dal Kenya, Allen Ottaro del Catholic Youth Network for Environmental Sustainability in Africa; dal Perù, Delio Siticonatzi, amerindo del popolo Ashaninca che denuncia gli abusi dell’industria estrattiva in Amazzonia; Macson Almeida, della Don Bosco Green Alliance in India, e Laura Menéndez, di Manos Unidas in Spagna, hanno raccontato la loro prassi di conversione ecologica; Jade Hameister, diciassettenne australiana, ha parlato dei ghiacci del Polo Nord che si sciolgono sotto i suoi piedi. L’urgenza di intervenire è stata gridata anche da Joseph Sapati Moeono-Kolio, di Pacific Climate Warriors: le isole della Micronesia sono già risucchiate dall’oceano mentre procede l’acquisto di terra su isole più grandi. La popolazione vi dovrà emigrare presto, anzi, adesso: «Non potete dire che noi giovani siamo il futuro: noi siamo già il presente, perché è ora che dobbiamo agire».

Dal 3 al 14 dicembre a Katowice, in Polonia, si svolgerà la Conferenza Onu sul clima, Cop24, e ogni governo dovrà presentare il proprio piano di azione per l’attuazione dell’Accordo di Parigi del 2015. Il contesto politico, segnato dal cinismo del governo Usa, non può permettersi di dilazionare ulteriormente la svolta energetica e le misure necessarie per un cambiamento di rotta che renda possibile la realizzazione dell’Accordo. C’è urgente bisogno di una finanza che investa nei cambiamenti necessari; lo ha sottolineato tra gli altri l’economista Nicholas Stern della London School of Economics: disinvestire dalle fonti fossili deve essere accompagnato da investimenti nelle energie rinnovabili, investimenti nella transizione verso un mondo piu’ giusto e sostenibile.

In sintesi, dalla conferenza sono emerse le seguenti linee di azione: rinnovare l’impegno a vivere la Laudato si’; chidere un’azione volta a mantenere la temperatura globale al di sotto di 1.5°C; coinvolgere giovani e comunita’ indigene; essere un esempio di finanza “verde” e consolidare l’azione della Chiesa nella promozione della giustizia climatica.

Continua...

Last modified on Lunedì, 03 Settembre 2018 07:47

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