Dopo una calorosa accoglienza da parte delle suore, alle 10.30 è incominciata la celebrazione di una messa solenne, presieduta da don Carlo Puricelli, direttore della “Casa Simone di Cirene”, e concelebrata da dodici sacerdoti e da una moltitudine di parenti, amici e amiche della comunità. Un gruppo di persone della parrocchia ha animato la celebrazione con il canto e don Carlo ha offerto una toccante omelia: ci ha invitato a rispondere con dedizione all’amore donato da Gesù di Nazaret e testimoniato anche da tante Suore missionarie comboniane in 150 anni di vita dell’istituto. Ha ricordato anche suor Maria De Coppi, uccisa in Mozambico il 6 sett... leggi tutto
Quest’anno la congregazione delle Suore missionarie comboniane festeggia 150 anni di fondazione.Ci uniamo a loro con gioia e riconoscenza per il bene che hanno seminato in tutti questi anni, e offriamo una piccola riflessione su come le vediamo noi, laici e laiche che condividiamo con loro passi di vita. Il peso degli anniLe Suore comboniane, note anche come Pie Madri della Nigrizia, hanno avuto e hanno tuttora un ruolo importante nella storia ecclesiale: le missionarie sono impegnate non solo a portare il Vangelo ai quattro angoli del mondo, ma soprattutto a “farsi prossime” di popoli impoveriti e martoriati, che spesso sono anche i più dimenticati. L’Istitu... leggi tutto
«Aqui è Portugal!» (Questo è Portogallo!) era il ritornello dell’alzabandiera che ogni mattina scandiva l’inizio delle lezioni nelle scuole governative. Nel 1954, quando vi sbarcano quattro Pie Madri della Nigrizia, il Mozambico è una provincia portoghese d’oltremare. Sono dirette a Mossuril, zona musulmana del distretto di Nampula, ma sono ben accolte e si sentono subito a casa. Nelle scuole superiori la presenza mozambicana è pressoché inesistente. Per questo le missioni costruiscono scuole, e così fanno anche le Comboniane. Emilia Felini scrive: «Quando la gente makua vide le proprie figlie finire la scuola, d... leggi tutto
L’attuale Repubblica democratica del Congo possiede immense riserve naturali, che sono anche la sua rovina. Saccheggiata dalla brutale colonizzazione del re belga Leopoldo II, è rimasta un Paese devastato anche dopo l’indipendenza del 30 giugno 1960. La violenza è dilagata a intermittenza fin dal successivo 4 luglio e nel 1964 ha travolto anche le Pie Madri della Nigrizia, presenti nella regione nord-orientale dal 28 febbraio 1952. Il loro servizio nella sanità e nell’educazione comprende le visite nei villaggi, ma viene bruscamente interrotto dalla rivoluzione dei Simba, che trucida 90 missionari e un numero ben maggiore di congolesi. Dopo mesi di ve... leggi tutto
Da quando sono stata in grado di capire, le suore con “i bottoni rossi” Pie Madri della Nigrizia hanno fatto parte della mia famiglia. Mia zia, suor Lina Soso, mi ha introdotto al mondo della missione. Quando tornava dall’Africa era un avvenimento, i suoi racconti accendevano la fantasia mia e quella delle mie sorelle e dei miei fratelli, perché riusciva a portarci dentro un mondo “altro”, affascinante e misterioso. Parlava anche dei problemi: della guerra, della povertà, ma l’Africa non perdeva il suo fascino. Anche le lettere erano diverse da quelle abituali: di carta leggerissima e in una busta colorata: nella cassetta della posta si nota... leggi tutto
Verona, 27 settembre 2022. La Casa Madre delle Pie Madri della Nigrizia, oggi meglio note come Suore missionarie comboniane, risuona di voci gioiose. L’atmosfera è frizzante. Volti noti e volti mai visti prima: tante sono capitolari per la prima volta, 12 hanno meno di 50 anni. È un Capitolo giovane, con suore di 15 nazionalità diverse che portano il vissuto delle 19 Circoscrizioni, ovvero delle aree geografiche che radicano la vita delle Comboniane in varie parti nel mondo, e rappresentano più di mille consorelle. Già questa è una novità. Le novità che fanno la differenzaPrima di iniziare i lavori, due giorni di conoscenza reci... leggi tutto
«Il Giubileo per me è un tempo di grazia. Avere la responsabilità di questa casa comprata dal nostro fondatore Daniele Comboni è per me una grande gioia, perché mi ricorda tutto il cammino fatto in questo luogo durante questi 150 anni di storia e le tante sorelle che prima di me hanno preso cura di questo luogo. Questo passaggio di responsabilità, che passa da una sorella all’altra, e che oggi tocca a me, è proprio un momento di grazia per riconoscere tutto quello che il Signore ha fatto per noi, come congregazione». Commenta così suor Esperance Bamiriyo, congolese, superiora della Casa Madre delle Pie Madri della Nigrizia di... leggi tutto
Sono originaria di Milano e ho conosciuto le Pie Madri della Nigrizia attraverso eventi e pubblicazioni missionarie della Diocesi: presentavano i vari “carismi”, cioè quei particolari “doni dello Spirito” con cui ogni congregazione religiosa vive la sua specificità evangelica. Mi ha colpito subito quello missionario di Daniele Comboni.Questo è stato il punto di partenza che, attraverso varie circostanze, mi ha avvicinato alle Suore missionarie comboniane, donne che non conoscevo e mai avevo incontrato. Sono stata attratta dal “carisma” di Comboni, e il resto è stato un salto nel buio. CON LO SGUARDO DI COMBONITante sono state l... leggi tutto
Dal settembre 1970 all’ottobre 1976 “Madre Federica”, così la chiamano le comboniane che l’hanno conosciuta, assume un compito particolarmente gravoso: il riaffermato fine “esclusivamente missionario” della congregazione impone di chiudere tante comunità che in Italia e altrove avevano svolto una funzione importante ma non finalizzata a far conoscere il Vangelo “a popoli che non lo conoscono”. In Italia, centinaia di missionarie che erano impegnate nelle cliniche, negli ospedali e nelle scuole, sono invitate a “partire”; lo stesso avviene a Londra; al Cairo e ad Asmara l’invito è a lasciare la città... leggi tutto
Daniele Comboni, investito nel maggio 1872 della responsabilità della missione in Africa centrale, muore il 10 ottobre 1881, troppo presto per realizzare appieno le sue intuizioni di uno stile missionario incentrato su relazioni di rispetto e apprezzamento, non solo per i popoli “pagani” ma anche all’interno delle comunità missionarie. Grande estimatore della donna, che intuiva indispensabile per accedere alla vita domestica delle culture africane a lui note, Comboni aveva investito molto nella preparazione delle suore perché vivessero la missione “alla pari” dei preti. La sua prematura scomparsa causa sfide particolarmente impegnative per ... leggi tutto
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CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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