Lunedì, 31 Ottobre 2022 21:33

Una trasformazione oltre le attese

Non è facile vivere un Capitolo generale in tempo di covid-19, soprattutto se le partecipanti arrivano da tante parti del mondo. Ma le Suore missionarie comboniane ce l’hanno fatta.
Con mascherine e tanta prudenza, 52 capitolari, 2 osservatrici, 3 segretarie e una interprete sono convenute a Verona per vivere il XXI Capitolo della congregazione. È il primo che avviene in un anno giubilare, e ha segnato una grande novità.

Verona, 27 settembre 2022. La Casa Madre delle Pie Madri della Nigrizia, oggi meglio note come Suore missionarie comboniane, risuona di voci gioiose. L’atmosfera è frizzante.

Volti noti e volti mai visti prima: tante sono capitolari per la prima volta, 12 hanno meno di 50 anni. È un Capitolo giovane, con suore di 15 nazionalità diverse che portano il vissuto delle 19 Circoscrizioni, ovvero delle aree geografiche che radicano la vita delle Comboniane in varie parti nel mondo, e rappresentano più di mille consorelle. Già questa è una novità.

Le novità che fanno la differenza
Prima di iniziare i lavori, due giorni di conoscenza reciproca introdotti con tocco gioviale e un pizzico di humour dalla Missionaria di Maria Virginia Isingrini.
Tutte le capitolari comprendono l’italiano, ma non tutte lo parlano con quella padronanza che permette di esprimere concetti complessi – e allora la sala è predisposta per garantire una traduzione simultanea al bisogno. Anche questa è una novità.

Ma la novità che ha felicemente sorpreso tutte è stata la metodologia di lavoro scelta della Direzione generale uscente: la facilitazione è stata affidata a una coppia e il servizio di moderazione a un laico. Novità assoluta!

Nella seconda settimana di lavoro, la più impegnativa, l’assemblea ha fatto esperienza di “vedere la congregazione dall’elicottero” per individuare solo “ciò che è essenziale” e, attraverso dinamiche di gruppo molto originali, ha sperimentato una feconda “impollinazione” di sensibilità e prospettive.

Ascolto profondo e molto fecondo
Grazie alle dinamiche di lavoro, che hanno agevolato l’ascolto di tutte e un confronto sereno nei gruppi e in assemblea, all’inizio della terza settimana le priorità per orientare i passi di vita della congregazione e della sua missione sono emerse con chiarezza.

Il sentire comune, espresso da un discernimento realizzato davvero “insieme”, ha favorito la stesura del testo programmatico e l’elezione della nuova superiora generale. La mattina del 19 ottobre un grande applauso riempie l’aula del Capitolo e tutte abbracciano Anne Marie Quigg: è scozzese, ha vissuto in Egitto e Medio Oriente, e attualmente coordina la Circoscrizione Europa. È lei che prende il testimone da Luigia Coccia, più confidenzialmente chiamata Luigina. Un abbraccio di gratitudine avvolge anche la superiora uscente e tutto il suo Consiglio.

Un distillato di discernimento
Il documento programmatico elaborato dal Capitolo porta un titolo stimolante: Essere pane.
Prende ispirazione da colui che si è fatto pane, Gesù di Nazaret, e che si è donato come nutrimento di tutti e tutte, fratelli e sorelle di una stessa famiglia.
Essere pane per chi ha fame di giustizia e di pace: è quel pane che una donna prepara impastando il lievito in tre misure di farina (Mt 13,13), perché è il lievito che trasforma in pane l’impasto.

La missione impasta acqua e farine diverse, espressione delle diversità culturali e generazionali della congregazione, con il lievito dell’identità comboniana femminile di oggi, e permette una trasformazione di vita che va oltre le aspettative.
Sulla mappa il tracciato è segnato: dal 26 ottobre, conclusione del XXI Capitolo, tutte le Comboniane cominceranno serenamente a percorrerlo.

Last modified on Lunedì, 31 Ottobre 2022 21:40

CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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