Le crisi umanitarie sono tutte uguali AndriaLive.it
Sabato, 19 Marzo 2022 17:38

Le crisi umanitarie sono tutte uguali

Due importanti comunicati stampa ci informano sulla criticità della vita di molte persone. La politica, però, sembra non sentire il loro grido di aiuto.

Il 21 marzo ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale. Da quasi un mese la crisi umanitaria ha raggiunto livelli inimmaginabili e, in alcuni casi, ha spinto a contrastarla, ma con qualche criticità.

È del 17 marzo il comunicato stampa del Centro studi e ricerche Idos che evidenzia le problematiche discriminatorie dei recenti provvedimenti presi dall'Ue in merito all'emergenza profughi. Il 3 marzo, per la prima volta da quando è stata approvata, è stata attivata la Direttiva 2001/55 a favore dei profughi provenienti dall’Ucraina, con la quale viene loro offerta protezione temporanea per un anno. Il provvedimento prevede il rilascio immediato di un visto per l'ingresso in Europa, nonché la possibilità di esercitare un lavoro e di ottenere un’abitazione.

La legge, però, non è uguale per tutti. Infatti, questa nuova misura riguarda soltanto le persone “stabilmente residenti” in Ucraina, relegando nell'ombra tutta quella parte di popolazione – stimata in circa 5 milioni – composta da stranieri che attualmente subiscono le violenze di quella guerra e che, nella maggior parte dei casi, fuggono a loro volta da conflitti o crisi umanitarie.

La risposta europea nei confronti della guerra Russia-Ucraina è stata incalzante, ma sono ancora tante le situazioni su cui si dovrebbe intervenire.

Un recente comunicato di Fao, Unicef e Wfp informa sulla fame acuta in Yemen, Paese in cui la guerra è in corso ormai da sette anni. L'allarme viene dalle Nazioni Unite: sono 17,4 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza alimentare adesso. Il rapporto mostra un livello elevato di malnutrizione acuta tra bambini e bambine sotto i cinque anni, tra donne incinte e in allattamento: sono più di un milione quelle gravemente malnutrite, che rischiano la vita loro e quella dei loro figli e figlie.

Con il termine “razza” si indicava una presunta differenziazione tra esseri umani, un concetto che pensavamo appartenere al passato e che invece sembra venga ancora riproposto in politica per stabilire chi merita aiuto e chi, invece, può aspettare.

Dimenticando che la fame, invece, non fa differenze.

Last modified on Sabato, 19 Marzo 2022 17:55

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