Martedì, 03 Agosto 2021 09:51

Piattaforma d’azione Laudato si’: il coraggio di osare

Nel 2018, un gruppo di scienziati ha espresso a papa Francesco seria preoccupazione per il ritmo di crescita del riscaldamento globale. Se la tendenza non viene invertita entro il 2030, non sarà possibile contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 °C e le conseguenze saranno irreversibili.
Fra le iniziative che promuovono passi concreti di “conversione ecologica”, questa merita particolare attenzione

In considerazione dell’urgenza di un cambiamento radicale, nel 2020 papa Francesco ha voluto istituire l’anno speciale del 5° anniversario dell’enciclica Laudato si’, per rilanciare il messaggio e promuovere la transizione all’ecologia integrale. L’iniziativa è poi sfociata in un piano molto ambizioso…

FRAMMENTAZIONE ADDIO
Lo scorso 25 maggio, il dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale ha lanciato la Piattaforma d’azione Laudato si’, un progetto pluriennale di azione che propone a tutto il mondo cattolico di completare una conversione ecologica entro l’anno 2030. Anche se sono molte le iniziative in corso, bisogna superare la frammentazione per avere un impatto di trasformazione del sistema. Come spiega la Laudato si’, tutto è connesso e «l’interdipendenza ci obbliga a pensare a un solo mondo, a un progetto comune» (LS 164).

La meta di questa conversione si articola in 7 obiettivi: la risposta al grido della Terra, la risposta al grido dei poveri, un’economia ecologica, l’adozione di stili di vita semplici, un’educazione ecologica, una spiritualità ecologica e l’impegno comunitario. Per ciascuno di essi ci sono diverse buone pratiche da adottare. L’importante è avviare dei processi di conversione concreti e misurabili, così che ciascuno possa vivere responsabilmente il proprio impegno per l’ecologia integrale, costituire un ampio movimento e contribuire a un impatto che trasformi la realtà.

INIZIATIVE “DAL BASSO”
La proposta del dicastero prevede il protagonismo di persone, gruppi, comunità e istituzioni. Per facilitarlo, ha proposto 7 gruppi di lavoro che si auto-organizzino e animino il coinvolgimento di tutto il mondo cattolico, con il coordinamento di un tavolo di regia istituito dal dicastero. Questi gruppi sono stati pensati per ambiti: famiglie, diocesi e parrocchie, istituzioni educative (scuole e università), istituzioni economiche (imprese sociali, cooperative), istituzioni sanitarie (ospedali, centri di salute), organizzazioni cattoliche (gruppi, associazioni, ong, fondazioni, reti), e istituti di vita consacrata e apostolica. Ciascun ambito si articola con gruppi di coordinamento e gruppi regionali per facilitare la partecipazione, la collaborazione e la comunione.

TECNOLOGIA E AMORE
La Piattaforma d’azione Laudato si’ si avvale di un sito in 9 lingue preparato dal Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, il quale fa da raccordo per le varie iniziative che stanno nascendo, mette a disposizione materiali e strumenti formativi e operativi per la conversione ecologica, e facilita formazione, collaborazione e sinergia.

Il percorso che sta prendendo forma è espressione della missionarietà della Chiesa: una Chiesa in uscita, che raggiunge le periferie esistenziali, socioeconomiche, culturali, e si mette a fianco delle persone escluse per promuovere alternative inclusive e sostenibili. L’intento è quello di “trasfigurare la realtà” rivelando l’amore di Dio per tutto il Creato (di cui l’umanità è parte).

CORRESPONSABILITÀ DIFFUSA
La conversione ecologica è fare esperienza di vita in pienezza per tutti e tutte, nella consapevolezza che «tutto è connesso». La Chiesa è chiamata a essere «segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano» (cfr. Lumen gentium 1) e della creazione. Come riafferma l’enciclica Fratelli tutti, «godiamo di uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni.

Dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite (…), ci vuole solo desiderio gratuito, puro e semplice di essere popolo, di essere costanti e instancabili nell’impegno di includere, di integrare, di risollevare chi è caduto» (FT 77). Tutto questo comporta di pensare e agire comunitariamente, dando priorità alla vita di ogni vivente in ecosistemi sostenibili invece che all’appropriazione dei beni da parte di alcuni. Significa anche contrastare le cause strutturali della povertà: la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, della terra e della casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi (FT 116).

PERCORSO CONDIVISO…
La sfida della sostenibilità richiede una trasformazione sociale, cioè un cambiamento sistemico, che include una rivoluzione culturale e strutture socioeconomiche radicalmente nuove. Quello che papa Francesco propone, tuttavia, non è un progetto di ingegneria sociale, ma un cammino di fede, un percorso aperto da costruire collettivamente e che richiede discernimento. Quindi un percorso che nasce dal dialogo, che promuove inclusione e che non cancella le diversità, ma le integra e permette loro di arricchirsi e illuminarsi a vicenda. Abbiamo bisogno di approdare alla cultura dell’incontro, che cerca punti di contatto, getta ponti, progetta qualcosa che coinvolga tutti. Tale approccio aiuterà a far crescere un movimento che, una volta raggiunta una massa critica, potrà riuscire ad avviare cambiamenti sistemici.

 

Continua...

Last modified on Martedì, 03 Agosto 2021 09:57

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