Attività umane, variazioni climatiche, disinteresse. Sono le principali cause della desertificazione terrestre. Non si tratta solo di una previsione, ma di una realtà pericolosa che è ancora possibile bloccare. Se si agisce subito. Entro il 2025, 1,8 miliardi di persone sperimenteranno la siccità e in 2/3 del mondo vivranno in condizioni di stress idrico. Un ostacolo complesso e invasivo, con impatti socio-economici e ambientali significativi come la morte o la migrazione di interi popoli.Entro il 2045, infatti, circa 135 milioni di persone potrebbero essere costrette a sfollare a causa della desertificazione. Senza contare che agricoltura e allevamento rappresen... leggi tutto
Donne e oceano. Quale collegamento?Basta, forse, sapere che il 34% degli scienziati marini sono donne? Basta, riconoscere le comprovate capacità di leadership che le donne hanno nella gestione e nella conservazione dei beni ambientali? Basta, sapere che costituiscono oltre la metà della forza lavoro nel settore, eppure guadagnano il 64% rispetto agli uomini e hanno meno accesso alle posizioni decisionali? Basta. Se non altro basta per spiegare come la parità di genere, in un settore come l’ambiente, sia l’unica vera chiave per la sostenibilità. Solo insieme possiamo proteggere le ultime risorse vitali della terra.L’8 giugno, l’Onu ha ospit... leggi tutto
I carnivori mangiano gli erbivori, gli erbivori mangiano i vegetali, i vegetali producono il proprio nutrimento grazie al sole che fornisce l’energia per trasformare l’anidride carbonica in zuccheri.In conclusione, senza energia, e quindi senza sole, non esisterebbe la vita. Ma per noi che siamo oltre la vita puramente biologica, il bisogno di energia emerge in molti altri ambiti: lavoro, movimento, calore. In fondo, se negli ultimi 200 anni la nostra vita, almeno quella di coloro che vivono nella parte opulenta del mondo, è cambiata così tanto, è stato proprio grazie all’abbondanza di energia che non solo ci ha permesso di muoverci, illuminarci e scald... leggi tutto
A mio avviso la speranza di arginare il cambiamento climatico non origina tanto dall’Accordo di Parigi quanto dalla mobilitazione dell’economia verso scelte sostenibili. È circa l’1% della popolazione che opera scelte orientate al bene comune: il resto mira a un tornaconto immediato e oggi le aziende hanno compreso che attività in armonia con il territorio generano anche migliori servizi e qualità della vita, ovvero produzioni sostenibili generano anche maggiori profitti.Pertanto l’economia, responsabile dell’eccesso di emissioni di CO2, si sta convertendo a un modulo nuovo, non tanto per salvare il mondo quanto perché conviene econom... leggi tutto
Le iniziative studentesche note come #FridaysForFuture (venerdì per il futuro) si sono spinte ben oltre gli iniziali confini svedesi: nei cinque continenti, settimanalmente, migliaia di giovani disertano le aule scolastiche e organizzano sit-in e lezioni pubbliche sulle conseguenze dei cambiamenti climatici e sulle responsabilità che il genere umano dovrebbe assumersi.Questa mobilitazione globale ha visto protagonisti anche numerosi e numerose giovani di fede cattolica che già da tempo, in tutto il mondo, lavorano per promuovere la giustizia sociale e climatica nelle rispettive comunità. Fanno rete tra loro e cercano di inserire questi temi nelle agende politiche ... leggi tutto
Questo numero è popolato di giovani che marciano a difesa del clima.A loro è dedicato il dossier, che apre con una parola della scienza e continua con tante esperienze di impegno giovanile, fattivo da anni ben oltre gli scioperi globali. Particolare attenzione è dedicata all’Africa, le cui aree tropicali sono particolarmente esposte agli effetti del riscaldamento. Nel 2050 sono previsti 50 milioni di profughi ambientali da quelle terre, ma è ancora possibile arginare il degrado del suolo e l’insicurezza alimentare che ne deriva.C’è speranza! Lo ha dimostrato Wangari Maathai, pioniera della mobilitazione contro il cambiamen... leggi tutto
Lo scorso 15 marzo milioni di giovani, in tantissimi Paesi del mondo, hanno espresso la loro preoccupazione per il cambiamento climatico e le sue nefaste conseguenze. Da decenni l’umanità, insieme a tante altre specie viventi, ne soffre già gli effetti devastanti, ma le prospettive sono ancor più inquietanti. Lo sciopero globale per il clima è stato un grande successo di piazza, ma da solo non basta a contenere il riscaldamento della Terra entro l’auspicato limite di 1,5°C. Per dare seguito alle proteste giovanili, le iniziative non mancano: il 12 aprile 2019 una pedalata per le vie di Milano avvia l’Assemblea nazionale costituente di ... leggi tutto
È la consapevolezza che le risorse del pianeta sono limitate, come limitate sono le sue capacità digestive rispetto ai rifiuti. È la convinzione che non siamo “padroni” bensì “custodi” della natura, con la responsabilità di proteggerla affinché le generazioni future possano trovare accoglienza in un pianeta vivibile. È l’impegno a organizzare l’intera economia, dalla produzione al consumo, all’insegna della parsimonia, in modo da ridurre al minimo il consumo di risorse e la produzione di rifiuti. ParsimoniaIn un sistema tutto basato sul consumismo, la parsimonia stenta a farsi strada, ma i cambiamenti... leggi tutto
È la triste testimonianza di Pietro, giovane italiano, il quale, alla domanda «che cosa ha creato questo atteggiamento?», risponde: «La paura. La paura di guardare intorno a me e non avere la forza di camminare in avanti perché non vedo futuro».Che tristezza, se il mondo che ci attende ha questi orizzonti. Ma dal 13 al 16 dicembre 2018, nello splendido monastero degli stimmatini a Sezano, sulle colline veronesi, si sono incontrate un centinaio di persone con ben altri orizzonti. Fra queste, personalità da tutto il mondo: Riccardo Petrella, João Caraça, Henri Calude de Bettignies, Federico Mayor Zaragoza, Roberto Savio, Patrick Vivere... leggi tutto
Conoscete Nasrin Sotoudeh? È una donna iraniana solidale con altre donne. Come avvocata ha difeso Shirin Ebadi, iraniana come lei e prima donna giudice nel suo Paese. Impegnata a difendere i diritti umani, Shirin è stata la prima donna islamica a ricevere nel 2003 il Nobel per la Pace, ma dal 2009 è costretta all’esilio. Nasrin Sotoudeh, impegnata a difesa dei diritti civili e delle donne, è già stata in carcere dal 2011 al 2013. Nel 2018 ha difeso in tribunale le ragazze di Enghelab Street, che protestavano levandosi il velo. È stata nuovamente incarcerata lo scorso giugno, e la sua recente condanna a 38 anni di prigione e 148 frustate su... leggi tutto
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Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

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Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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