Giovedì, 12 Dicembre 2019 20:32

È giunto il tempo delle donne?

L’11 dicembre 2019 Marta Cartabia è stata eletta all’unanimità presidente della Corte costituzionale italiana ed è la prima donna ad assumere tale incarico. Ne è stata vicepresidente dal 12 novembre 2014, e ne era stata giovane nomina, a 48 anni, nel 2011.

Sposata con tre figli, Cartabia ritiene che «questo duplice aspetto della mia vita mi aiuti a mantenere un pizzico di equilibrio», ovvero, il suo alto profilo internazionale non penalizza altre dimensioni della sua umana esistenza.

Nel suo discorso ha richiamato l’attenzione su un grave pericolo per la democrazia, la disinformazione dilagante, e sulle discriminazioni di età e di sesso che ancora danneggiano la società nel suo complesso: «Come donna ho rotto il soffitto di cristallo, ma spero di fare da apripista».

Un’altra donna, ieri, ha rotto un soffitto di cristallo e ha presentato un programma di grande lungimiranza: entro il 2050 fare dell’Unione Europea la prima realtà politica industrializzata a “zero emissioni”.
È Ursula Von der Leyen, la prima presidente donna della Commissione europea. Anche lei un’apripista.

E che dire della giovanissima Greta Thunberg, solitaria iniziatrice degli “scioperi per il clima”, che dallo scorso anno ha mobilitato a difesa del Pianeta milioni di giovani e meno giovani?

Ieri l’autorevole testata statunitense Time la ha nominata “persona dell’anno”. Dal 1927 il riconoscimento è stato conferito nominalmente soltanto ad altre due donne: Elisabetta II d’Inghilterra nel 1952 e ad Angela Merkel nel 2015. Nel 1975 era stato genericamente attribuito alle “donne americane” e nel 2017 a coloro che avevano rotto il silenzio sugli abusi sessuali.

In un mondo ancora molto maschile, è importante che queste donne abbiano un nome, un volto e un riconoscimento.

Le prime sei programmatrici di Eniac, il primo computer elettronico versatile, furono sei donne: Kathleen McNulty, Frances Bilas, Betty Jean Jennings, Elizabeth Snyder, Ruth Lichterman e Marlyn Wescoff, ma vennero genericamente indicate come Eniac girls, “ragazze” anonime e senza riconoscimento. E alla celebrazione del funzionamento del computer da loro programmato… non vennero neppure invitate.

Ma quelli erano altri tempi… speriamo!

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