Giovedì, 02 Aprile 2020 15:39

Riscoprirsi "comunità" che celebra

Ne avevamo già un chiaro presentimento, ma ora è ufficiale: quel tempo tanto prezioso per le Chiese cristiane, chiamato Settimana Santa, sarà vissuto in doveroso isolamento.

È la prima volta che vivo la Pasqua senza celebrazioni comunitarie.

Neppure in Sud Sudan, ai tempi del coprifuoco. Avevamo anticipato al pomeriggio tutte le celebrazioni, ma la comunità credente poteva ancora riunirsi in chiesa e partecipare attivamente alla preghiera.

Ma la creatività non fa difetto a chi avverte la meraviglia di immergersi nel Mistero pasquale. Suggerimenti e iniziative non mancano.

Don Vincenzo Zambello, prete della Diocesi di Verona che ha trascorso decenni della sua vita in Brasile, suggerisce una celebrazione domestica, nello stile delle prime comunità cristiane, presiedute da laici e laiche.

E per la Cena del Giovedì Santo offre una proposta: preparare la tavola con la tovaglia della festa, un fiore, un grembiule e il Vangelo. Sedersi e leggere il brano liturgico della lavanda dei piedi (Gv 13): cosa ci rivela oggi quel gesto di Gesù, tanto sorprendente da scandalizzare Pietro?

Per mantenere il distanziamento sociale, il gesto di lavare i piedi cingendosi il grembiule può diventare la semplice condivisione di un servizio che abbiamo vissuto e che ci ha spalancato un orizzonte nuovo.

Molto bella l’iniziativa avviata da un gruppo spontaneo di teologi e teologhe: “Insieme sulla stessa barca”.

Mette a disposizione un bellissimo sussidio per celebrare a casa il Triduo pasquale e, ancor più, invita a mettere in discussione tante certezze e a ripensare ciò che dà valore e qualità alla nostra vita.
In questo tempo «che evidenzia tante contraddizioni della forma sociale presente e le rende più acute: la produzione di armi continua, come fosse attività essenziale, mentre mancano dispositivi elementari negli ospedali e troppi sperimentano la povertà», c’è anche una grande opportunità di rinnovamento per la vita della Chiesa, la realtà socio-ambientale e la sospensione delle guerre.

Che bello iniziare la Settimana Santa vivendo insieme questo desiderio!

CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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