Impressioni dal convegno - Luca castiglioni Luca Castiglioni
Lunedì, 29 Maggio 2017 17:35

Impressioni dal convegno - Luca castiglioni

Luca Castiglioni, prete cattolico e teologo, docente al Seminario di Milano, ha partecipato per la prima volta a un convegno del Cti

Ha partecipato altre volte ad eventi di questo tipo? Questo convegno ha corrisposto alle sue attese?
Ero più interessato agli incontri a margine del convegno che all’assise stessa, che poi si è rivelata di alto profilo, interessante, ma non facile da seguire: gli interventi erano pensati per la pubblicazione e le riflessioni mi sono parse ricerche preziose “per addetti ai lavori”.

Quali sono le sue impressioni sui temi affrontati?
L’asse del convegno è decisivo: la lettura femminile, e più ancora l’esegesi femminista delle Scritture. Sono acquisizioni dell’ultimo secolo, la cui serietà è stata esplicitamente riconosciuta dalla Chiesa. Molto resta da approfondire, anche attraverso le incursioni storiche che questo convegno ha approfondito. Importanti quelle legate alla predicazione femminile. In ogni epoca, le donne hanno preso la parola in nome di Dio, soprattutto attraverso la mistica e la profezia; hanno utilizzato canali non convenzionali, un po’ come l’acqua che annaffia gocciolando dai fori nei tubi.

Questa esperienza non riguarda, di per sé, soltanto le donne. Come uomo, prete e teologo, come si percepisce all’interno di essa?
La questione femminile è oggi questione ecclesiale, di tutta la Chiesa. Più ancora, ci obbliga a mettere al centro della riflessione “l’umanità sessuata” e non più l’Uomo nella sua pretesa neutralità. La credibilità della Chiesa dipenderà da come saprà impostare relazioni di unità battesimale – e dunque di uguaglianza che non discrimina – fra donne e uomini. Non riesco a tacere il malessere che percepisco per situazioni ecclesiali che non permettono di godere della bellezza della relazioni dei figli e delle figlie di Dio in Cristo. Questo convegno mi ha confortato, tant’è che ho appena domandato di diventare socio aggregato del Cti.

Ritiene che anche per gli uomini che si dedicano alla teologia esistano oggi specifiche sfide?
Pensare la maschilità è indispensabile. Ringrazio le teologhe, che ci hanno sollecitato in questo senso, e i pensatori uomini, teologi e non, che si sono già prodigati in un ambito ancora largamente inesplorato. Insieme alla ricerca storica per comprendere i motivi del permanere del virilismo nella cultura occidentale, trovo che il contesto della cura e dell’educazione al maschile, non solo nella genitorialità condivisa, siano promettenti.

Può fare qualche esempio?
Proprio in queste settimane sto scrivendo un capitolo della mia tesi, in cui cerco di articolare uguaglianza battesimale e differenza sessuale. Intercetto l’argomento della maschilità, perché mi sembra di poter dire che la maniera in cui Gesù ha vissuto la sua parzialità maschile, con gli uomini e con le donne, sia molto illuminante...

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Last modified on Lunedì, 29 Maggio 2017 17:44

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