Luglio 2022, è tempo di ferie: dopo due anni di restrizioni da pandemia le porte si riaprono e si riprende a viaggiare.
Con la guerra in Ucraina una crisi economica incombe, ma il desiderio di “staccare” dalla routine quotidiana e di “vivere meglio”, almeno per qualche giorno, prevale. Chi può si sposta verso il luccichio del mare, il fresco rilassante della montagna, la meraviglia delle città d’arte; che siano luoghi affollati o pervasi di silenzio, basta che donino ciò di cui si sente il bisogno.Le preferenze variano come le destinazioni da scegliere: molteplici. E si possono raggiungere comodamente.
Ma c’è un “...
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Dal 2001, il 20 giugno si celebra la Giornata mondiale del rifugiato, una data non casuale: quello stesso giorno, nel 1951, veniva approvata la Convenzione relativa allo stato dei rifugiati da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Per definizione, il rifugiato è coloui che trova rifugio in un luogo sicuro, che dovrebbe essere il Paese ospitante. Questo avrebbe inoltre il dovere di garantire asilo, accoglienza e integrazione.
Fra i rifugiati, in tutto il mondo, sono molti i bambini e le bambine, gli uomini e le donne, costretti a lasciare la propria casa, e la situazione è ulteriormente aggravata dalla guerra in corso tra Russia e Ucraina.
Ad oggi si distinguono ...
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Dal 1951 il 20 giugno ricorre ogni anno la Giornata Mondiale del Rifugiato. È stata istituita per commemorare la Convenzione di Ginevra promulgata quell’anno sul diritto d’asilo, ovvero sul diritto di ogni persona, «perseguitata per ragioni di razza, religione, cittadinanza, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche», a trovare un rifugio.La definizione di “rifugiato” è però in rielaborazione: l’evolversi della storia dei popoli e l’aggravarsi dell’emergenza climatica l’hanno resa obsoleta.
Oggi si preferisce parlare di “migrazioni forzate”, indotte da persecuzioni e da g...
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Sono 79,5 milioni le persone che nel 2019 sono stati identificati come rifugiati.Persone appunto. Bambini e bambine. Donne e uomini come noi.
Sì, anche bambine e bambini, perché circa il 40% di loro hanno meno di 18 anni e decine di migliaia sono non accompagnati.
Nella Giornata mondiale del Rifugiato, che si è celebrata sabato, l’Unhcr ha diffuso una serie di dati che contano, nel 2019, il numero di profughi più alto mai registrato.
I migranti forzati erano 70,8 milioni nel 2018, 68,5 nel 2017, 65.6 milioni nel 2016, 65,3 nel 2015 e 59.5 milioni nel 2014, circa 41 milioni nel 2010. In dieci anni dunque il loro numero totale è quasi raddoppiato.
F...
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Mercoledì, Giornata mondiale del rifugiato, tanti appelli e messaggi ma poca attenzione alle donne.
Forse la differenza di genere non appare rilevante in chi già soffre un profondo disagio: sradicamento, esodo e fatica di inserirsi in un nuovo contesto di vita.
Eppure lo è: basta guardare alla sorte di migliaia di giovani rifugiate siriane in Turchia.
Marta Ottaviani ha recentemente denunciato la “tratta delle mogli”, un modo di sopravvivere adottato da migliaia di famiglie siriane ospitate da Tayyp Erdogan con i miliardi dell’Unione Europea. Pochi nuclei familiari trovano accoglienza nei campi profughi… molti di più sono allo sbaraglio...
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Secondo i dati riportati dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), circa il 50% della popolazione mondiale di rifugiati è costituita da donne e bambine.
Oggi, in prossimità della ricorrenza della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno), ci aggrappiamo a questo dato per provare metterci nei panni di chi si carica di questo attributo, che è responsabilità e coraggio.
Essere rifugiato significa rinunciare ad una sensazione che non dovrebbe mai essere data per scontata: quella di sentirsi a casa.
Essere una donna o una bambina rifugiata, significa lasciarsi dietro padri, mariti e fratelli che combattono in guerra, che giacciono ...
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