Pena conclusa, Samar Badawi e Nassima al-Sadah tornano libere. Le due attiviste saudite, arrestate nel 2018 insieme ad altre donne in un’ampia campagna di detenzioni, sono state rilasciate ieri. A pochi mesi dal rilascio, lo scorso febbraio, di Loujain al-Hathloul, il volto più noto della battaglia per i diritti delle donne saudite, arrivano altre scarcerazioni. Non per ragioni politiche, ma per la conclusione della pena a cui erano state condannate. Sadah, scrittrice e attivista, in isolamento dal 2019 nella prigione di al-Mabahith, era stata arrestata per il suo ruolo di primo piano nella difesa dei diritti della minoranza sciita, marginalizzata e perseguitata dal regime sunn... leggi tutto
Berlino, 9 novembre 1989. Sulla Bornholmer Strasse la pesante barriera che blocca il varco fra Germania Est e Germania Ovest si alza. Qualche ora prima il capo della sezione del partito comunista di Berlino aveva annunciato che, per viaggi privati, la gente avrebbe potuto recarsi all’Ovest senza restrizioni. Dal 1961 un muro bloccava l’esodo di coloro che cercavano di raggiungere la Germania Occidentale; era costato la vita a tanti e tante che avevano tentato di oltrepassarlo in segreto. La sera del 9 novembre inizia a sbriciolarsi. È notte, ma la notizia si diffonde alla velocità di un lampo e fiumi di gente si riversano in strada per raggiungere i varchi. La po... leggi tutto
Sanzioni all’UngheriaPer l’iter del documento sanzionatorio all’interno del Parlamento europeo – dalla sua stesura fino alla votazione finale – le istituzioni europee hanno dato prova di funzionare: per garantire i valori di democrazia e libertà. Questo non è un dato di poco conto, se pensiamo a tutte le volte che l’Unione Europea non ha dimostrato coesione – come per le questioni legate alla migrazione, che ancora oggi paralizzano i lavori legislativi.Sulla “questione Orbán”, invece, il Parlamento ha dato attenzione ai valori e ai principi democratici che fondano l’Europa stessa, prendendo coscienza del fatto c... leggi tutto
Finalmente libere! Il giubilo che ha pervaso le strade dell’Arabia Saudita all’annuncio che dal prossimo giugno anche le donne potranno guidare l’auto è anche il nostro giubilo. Un passo non trascurabile per la vita di decine di migliaia di donne: spostarsi senza dover dipendere da un “guardiano”, ovvero dalla presenza di qualche uomo di casa. Questo passo avrà effetti positivi anche sulla loro autonomia lavorativa. Il decreto reale, promulgato il 26 settembre dal giovane re Salman, ha abolito un divieto ritenuto assurdo da tante donne e tanti uomini. Da anni le attiviste saudite avevano fatto pressione per ottenere il riconoscimento di questo ... leggi tutto
Dopo oltre 3 anni i richiedenti asilo tornano a protestare. Nel dicembre 2013 scesero in lotta in migliaia, dopo che all'interno del Cara di Mineo, si era ucciso il ventunenne eritreo Mulue Ghirmay per protestare contro i lunghi tempi d’attesa per l'audizione in commissione, per i troppi ed ingiustificati dinieghi, per il sovraffollamento nelle case, per la corresponsione del pocket money in sigarette anziché in denaro. Da allora la situazione all'interno del Cara si è incancrenita, ma le reali condizioni in cui sono costretti a vivere migliaia di richiedenti asilo non hanno più trovato spazio nei mezzi di informazione. Nei giorni scorsi in Prefettura si è... leggi tutto
È inutile cercare, con lo sguardo, qualcosa di conosciuto e vicino nell’accumulo di detriti che si trovano dietro alla GSB, la stazione ferroviaria di Belgrado. Per mesi e anni, gli edifici abbandonati dietro alla stazione -soprannominati barracks dai migranti- sono stati un rifugio per chi percorreva, o almeno tentava, la rotta balcanica. Ai primi di maggio sono stati sgomberati e distrutti, per lasciare posto ai lavori del Belgrade Waterfront: un imponente progetto di ricostruzione del quartiere Savamala, finanziato dai petrodollari di Eagle Hills. Lo sgombero era stato annunciato da mesi: doveva cominciare in marzo, poi in aprile, infine è arrivato in maggio. Questo ... leggi tutto

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Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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