Giovedì, 02 Marzo 2017 14:57

Violenza "di genere" o ""di culture?

Marzo, mese dedicato alle donne.

Una molteplicità di iniziative per celebrarle.

Ma oltre la Giornata internazionale dell’8 marzo, o di qualche serata o evento collaterale, servirebbero percorsi continuativi di trasformazione culturale, graduale e profonda, che permettessero a uomini e donne di non lasciarsi ingabbiare in stereotipi che tarpano le ali.

Cliché che ogni cultura crea e cerca di perpetuare, attraverso i modelli proposti con il proprio sistema educativo: formale, come la scuola ed i suoi programmi, e informale, come la famiglia e i media. “Bulli” e “pupe”, ricorda Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, sono cliché che prendono forma molto presto, prima dell’adolescenza, e contaminano la relazione di genere nell’età adulta. Il maschio “bullo” diventa dominatore, spesso violento.

Per liberarsi da questi cliché servono percorsi educativi, formali e informali. Per questo Combonifem incoraggia e promuove le iniziative che stanno fiorendo in Italia e altrove per educare alla “reciprocità”, alla responsabilità condivisa nel prendersi cura delle persone, tutte: maschi e femmine.

La biologia distingue fra maschile e femminile, ma è la cultura che plasma le caratteristiche attribuite all’uomo e alla donna: definisce ruoli, competenze, tratti distintivi. Ogni cultura i propri. Ed è possibile farli evolvere, trasformarli. A marzo il dossier di Combonifem magazine riflette proprio su questo.

Il 4 marzo alle ore 20.30 ne parleranno a Verona, Amina Al Zeer, italo-palestinese, del Progetto Aisha di Milano, e Marisa Mazzi, presidente dell’associazione veronese Isolina e…. Entrambe hanno avviato processi educativi per liberare uomini e donne dalla gabbia degli stereotipi.

Se conoscete altre iniziative che, con paziente perseveranza, procedono da tempo nel solco della trasformazione culturale, fatecele conoscere.

Insieme sarà più facile crescere nella “partnership”!

CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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