Il racconto inizia qui, dai primi passi... Il miracolo del passaparola Al cuor non si comanda, e io conobbi la famiglia comboniana grazie alle parole di un ragazzo per cui, ormai quasi dieci anni fa, avevo una cotta enorme. All’epoca lui ed altri amici stavano seguendo il percorso del Gim e mi invitarono a partecipare al primo incontro di settembre. Arrivai a messa quasi conclusa perché, per strada, mi si ruppe la bici e fui costretta a legarla a una rastrelliera e raggiungere a piedi la casa. Appena entrata in chiesa (ovviamente nel silenzio più totale), padre Daniele Zarantonello, dall’altare mi chiese come mi chiamavo e come mai ero lì; il che rese tutto... leggi tutto
Ci sono molte persone che, quotidianamente impegnate in piccoli gruppi missionari, cercano di trasformare la missione da aiuto umanitario al Terzo mondo a impegno di incontro e dialogo con tutte quelle “genti” che attendono la Buona Notizia della Vita.Tutti e tutte preziose agli occhi e al cuore di Gesù; senza di loro la sua Parola di Vita rimane muta e imprigionata fra le quattro sacre mura delle nostre splendide chiese. Con i loro piedi percorrono il mondo, con le loro mani accarezzano le ferite, con i loro occhi diffondo sguardi di misericordia, con i loro orecchi ascoltano il grido di molti, e con il loro cuore amano questa umanità tanto cara al Signore. Non son... leggi tutto
Verso l’ignotoInizialmente non avevamo idea di cosa ci aspettasse, sia negli incontri a Roma come nell’eventuale esperienza in missione, ma abbiamo scoperto subito qualcosa sulla famiglia comboniana e sul suo spirito missionario anche grazie ad alcune testimonianze dirette. Quando, nel mese di maggio, suor Carmela ci ha proposto di partire per lo Zambia, abbiamo subito cercato su internet qualche informazione su questo Paese di cui non conoscevamo praticamente niente. Un po’ per lavoro, un po’ per turismo, anche per periodi medio-lunghi entrambi avevamo già visitato vari Paesi dell’Africa, ma lo Zambia era proprio una novità. Federica è ins... leggi tutto
«Come avete fatto?», chiede con stupore Carol Morgan, responsabile di Bbc World Service Trust in Sudan. Nell’ottobre 2009 il Sud è una regione traballante, senza regole e senza strutture, quotidianamente in bilico sul baratro di una guerra che cova; la regione dei pozzi di petrolio e quella di confine con il Nord Sudan sono spesso in subbuglio. Le prime elezioni democratiche sono previste per aprile 2010 e Crn cerca di preparare la popolazione, soprattutto quella stragrande maggioranza analfabeta, più donne che uomini, che mai nella loro vita avevano visto una scheda elettorale. È un evento molto importante, in vista del tanto atteso referendum per l&rs... leggi tutto
Febbraio 2007. Dopo il lancio a Juba, sede dell’allora governo autonomo del Sud Sudan, di Radio Bakhita, la prima stazione di Crn, il progetto si concentra sull’apertura di altre sette emittenti. Sono previste nelle principali città del Sud Sudan e sui Monti Nuba, geograficamente parte del Sudan. Dal 2006 mi ero dedicata a visite di sopralluogo: a Torit e Yei con suor Graça Almeida e a Wau con suor Cecilia Sierra. Preziosa l’assistenza di altre persone, fra cui meritano particolare menzione Bruno Ghisellini e Marco Camozzi, i due tecnici disposti a lavorare in quel Paese fantasma. La Conferenza episcopale cattolica ottenne senza difficoltà tutte le li... leggi tutto
È la rete di emittenti cattoliche, il Catholic Radio Network (Crn). Dove la radio è il mezzo principale, se non l’unico, per comunicare, un circuito di stazioni che trasmettono nelle lingue comprese dalle comunità locali è una benedizione. Registrata inizialmente il 14 febbraio del 2008 dalla Relief and Rehabilitation Commission del governo autonomo del Sud Sudan come ong n. 23, Crn ha accompagnato il fragilissimo tempo della transizione dal trattato di pace del 2005 alla dichiarazione di indipendenza del Sud Sudan del 9 luglio 2011. Un periodo di sospesa ostilità, pervaso dall’entusiasmo della popolazione ma assediato da troppe armi e troppo r... leggi tutto
Il St. Mary’s College ad Aboke è stata la prima scuola per ragazze nella zona. Nel 1956 non ne esisteva neppure una, perché la cultura locale non valorizzava l’educazione della donna. Ma lo sapeva bene san Daniele Comboni, primo vescovo dell’Africa Centrale, che l’educazione delle ragazze è essenziale al progresso dell’umanità. Sono infatti le donne, prime educatrici della prole, a permeare di cultura la vita quotidiana.Nell’Ottocento, quando in Africa imperversava lo schiavismo, nella scuola della missione di Comboni al Cairo giovani maestre africane affiancavano le altre insegnanti. Da piccole erano state liberate dalla condi... leggi tutto
Sono trascorsi due anni da un’esperienza indimenticabile: un mese in missione.Sono Angela Maio, ho 39 anni, vivo a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, e sono medico.In passato, spinta dal desiderio di fare un’esperienza seppur breve di missione, avevo contattato invano varie ong: mi venivano richieste precedenti esperienze all’estero, che non avevo, oppure disponibilità per periodi medio-lunghi, inconciliabili con le mie esigenze di lavoro.Nel 2014, cercando sul web, ho trovato un corso organizzato da suor Carmela Coter, comboniana: preparava a esperienze missionarie, anche per brevi periodi, e non richiedeva previa esperienza all’estero. Che gioia! Una ... leggi tutto
Appena il tempo della preghiera e di raccontarci la giornata durante la cena in comunità, che il telefono squilla: da un villaggio lontano è arrivata all’ospedale una mamma che sanguina profusamente. Ha viaggiato su un mezzo di fortuna per cinque ore. Chiedo: «È a termine? Il bimbo è vivo?». «Sembra di sì – rispondono dal reparto –, ma la donna è pallidissima». Quando arriviamo nella maternità dell’ospedale la vedo afflosciata sul letto della sala parto in un lago di sangue. Mi avvicino: il battito del cuore del bebè è lento ma c’è, la mamma è molto pallida, ma ... leggi tutto
Gran parte della popolazione è fuggita dalle proprie case rifugiandosi in campi di Protezione dei Civili improvvisati attorno alle chiese e nei pressi della Missione Onu. Tali campi hanno via via assunto una certa strutturazione, con un minimo di servizi, ma restano a tutti gli effetti delle enormi tendopoli dove la gente vive ammassata in condizioni subumane. Anche il grande complesso della missione ha accolto migliaia di sfollati. Alcune ong hanno allestito dei dispensari, dove offrono servizi ambulatoriali. Per un periodo Medici senza frontiere ha realizzato un piccolo ospedale pediatrico nel campo Onu, tuttavia il Comboni Hospital rappresenta l’ospedale di riferimento. Per... leggi tutto
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CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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