Maria De Coppi: ascolto, condivisione e cura La sorella di Maria De Coppi conversa con suor Carmela Coter e suor Esperance Bamiriyo
Lunedì, 06 Marzo 2023 14:40

Maria De Coppi: ascolto, condivisione e cura

Oggi ricorrono 6 mesi dall’uccisione di suor Maria De Coppi, avvenuta il 6 settembre 2022 a Chipene, in Mozambico, per mano di terroristi. Il 4 marzo, nella chiesa di Mareno di Piave, la sua famiglia e la sua comunità hanno vissuto un toccante momento di incontro “terapeutico” sbocciato dalla solidarietà

Sabato 4 marzo 2023: la chiesa di Mareno di Piave (Treviso) si riempie per una messa prefestiva molto particolare. La concelebrano oltre 300 persone, insieme al parroco, don Mario Fabbro, a don Adriano Zanette, della vicina Ramera, e a don Lorenzo Barro e don Loris Vignandel, missionari fidei donum, della diocesi di Concordia-Pordenone. Tra le cinque Suore missionarie comboniane presenti, c’è anche suor Eleonora Reboldi.

Si ricorda una donna che qui è sempre stata di casa anche se dal 1963 ha vissuto per oltre 50 anni in Mozambico, e lì è rimasta: suor Maria De Coppi.

La celebrazione avrebbe dovuto svolgersi a Ramera, ma lo scorso dicembre la prolungata siccità del 2022 ha reso inagibile la chiesa, così don Mario ha aperto le porte di quella di Mareno. Dopo l’eucarestia, l’incontro continua nel vicino oratorio: noi familiari, insieme a Federica e altre persone amiche, abbiamo promosso un momento di convivialità e ascolto. Circa 70 persone si erano prenotate per portare qualcosa da condividere: è bastato per più di 100 e ne è avanzato in abbondanza, come racconta il Vangelo della condivisione dei pani e dei pesci.

La mensa è imbandita, e don Lorenzo invita a vedere un video, prodotto da Luci nel mondo, che racconta della missione di Chipene prima e dopo la distruzione. Le domande fioccano: la comunità, che da sempre ha affiancato suor Maria e ha collaborato anche a costruire quella missione, vuole conoscere per comprendere. C’è una ferita profonda, ancora aperta.

Il racconto continua a lungo; parlano anche don Loris e suor Eleonora, che era arrivata nel pomeriggio per intrattenersi con la sorella di Maria De Coppi, Lucia, che a Ramera abita con i familiari.

La serata è un momento di verità, di consolazione e guarigione. Era iniziata per caso, in piccolo, ed è diventata un’estesa opportunità terapeutica.

È frutto di una coincidenza fortuita: dal 5 settembre 2022 io lavoro come segretaria in una scuola d’infanzia, dove una volontaria conosce da anni don Lorenzo Barro. Lo scopro per caso, poco giorni dopo la tragedia di Chipene. Lei mi passa il suo contatto, e io gli mando subito un messaggio; nel trambusto di quei giorni terribili, lui si rende disponibile a venire a Ramera quando tornerà in Italia. A febbraio arriva la sua telefonata, e concordiamo la data. Doveva essere una piccola ricorrenza di famiglia, ma si è allargata a tutta la comunità ed è diventata un abbraccio terapeutico per centinaia di persone.

Disponibilità, vicinanza, solidarietà hanno fatto questo piccolo miracolo: curare una ferita profonda. Finalmente, abbiamo compreso con chiarezza cosa è successo quella fatidica sera del 6 settembre 2022. Adesso siamo coscienti che “zia Maria” non ci chiamerà più dal Mozambico, ma noi continueremo a sostenere quella missione, grazie anche al progetto quaresimale della diocesi di Vittorio Veneto. La sera del 24 marzo la veglia diocesana per missionari e missionarie martiri sarà celebrata a Santa Lucia, dove zia Maria è nata, e da sabato 25 marzo una via di Ramera porterà il suo nome.

Quando tornava dal Mozambico, “zia Maria" trascorreva la vacanza con la famiglia del fratello Antonio, deceduto troppo presto. Stava con la cognata e i suoi due figli. Io sono la moglie di Roberto, uno di loro. Il nostro figlio minore si chiama Antonio, come il nonno, e la nostra figlia maggiore, che adesso ha 6 anni, si chiama… Maria De Coppi.

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Last modified on Lunedì, 06 Marzo 2023 14:52

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