Sabato, 02 Maggio 2020 14:54

Quale lavoro per le donne dopo il Covid?

Generalmente il 27% delle donne lascia il lavoro dopo il primo figlio e la pandemia rischia di peggiorare questa situazione. Nonostante siano le più colpite, però, le donne sono considerate però anche una “risorsa per la ripresa”.

Il Primo Maggio, nelle nostre case, abbiamo celebrato la Festa del Lavoro.
Lo abbiamo fatto tutti e tutte, anche chi non ha mai smesso di lavorare, anche chi non sa ancora quando potrà riaprire.

Una celebrazione dettata dalla Costituzione. Un diritto, insomma, che durante questa pandemia è venuto meno. Anche in Italia. Soprattutto per le donne.

Oggi infatti sono numerose le attività che possono ripartire in base a quanto indicato nel Dpcm del 26 aprile scorso, maquali sono i lavoratori interessati a questa riapertura?

I dati riportano che il 72% dei lavoratori che oggi tornano al lavoro sono uomini. Il dato in sé non sorprende, perché manifattura e costruzioni sono attività in cui la presenza maschile predomina. Ciò che sorprende è l’evidente squilibrio di genere.

«Questo massiccio rientro al lavoro di uomini - scrivono gli economisti Alessandra Casarico e Salvatore Lattanzio - finirà per caricare di ulteriori compiti di cura le donne all’interno delle famiglie, rischiando di ridurre ancora di più la loro offerta di lavoro, già minata dalla chiusura delle scuole e dalla assenza di alternative credibili alla gestione diretta dei carichi familiari».

Secondo l'analisi Censis in Italia ci sono più laureate che laureati - sono 4.277.599, pari al 56% degli oltre 7,6 milioni di laureati - un dato in aumento negli ultimi cinque anni. Ma tutta questa preparazione serve a poco se il tasso di occupazione delle donne in Italia non arriva al 50%. Generalmente il 27% delle donne lascia il lavoro dopo il primo figlio e la pandemia rischia di peggiorare questa situazione, considerato la permanente chiusura delle scuole.

Il bonus baby sitter è ritenuto insufficiente dalla gran parte delle famiglie e il rischio di contagio ha privato moltissime di loro dell'aiuto delle lavoratrici domestiche. Da un lato molte donne sono rimaste senza lavoro, dall'altro su molte famiglie, soprattutto su molte donne, è ricaduto tutto il peso del lavoro domestico.

Nonostante siano le più colpite le donne sono considerate però anche una “risorsa per la ripresa”. Non a caso la ministra delle Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti ha riunito una commissione di sole donne per un “nuovo rinascimento” del Paese.

Cosa faranno? Suor Alessandra Smerilli, una delle 12 economiste, imprenditrici e scienziate che ne fanno parte, parla di offrire «proposte concrete. Siamo divise in sottogruppi: ricerca e formazione, promozione del lavoro innovativo e inclusione, riorganizzazione e conciliazione vita e lavoro. Monitoriamo per cominciare. Con una convinzione: che le donne abbiano una marcia in più perché hanno una maggiore flessibilità, che è quantomai necessaria in questo momento. Manca lo sguardo femminile per la ripresa oggi. Lo sguardo è importante».

E allora anche noi, con il nostro sguardo, vi auguriamo buon lavoro!

Last modified on Sabato, 02 Maggio 2020 15:02

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