Lunedì, 16 Ottobre 2017 06:11

Ragazze del mondo, alzate la voce

Un dossier che racconta la vita delle giovani donne nel mondo, nella Giornata internazionale della ragazza uno spunto di riflessione con esempi di speranza.

Ci sono 1.1 miliardi di ragazze nel mondo, e ognuna di esse merita uguali opportunità di costruirsi un futuro migliore. Sono una fonte di energia, potere e creatività. Potrebbero guidare il cambiamento.

Tuttavia, la maggior parte delle ragazze ogni giorno affronta difficoltà e discriminazioni e coloro che vivono in situazioni di crisi soffrono ancora di più. Quest'anno, la Giornata internazionale della ragazza (11 ottobre) si è concentrata sul tema, "EmPOWER girls: prima, durante e dopo i conflitti".

Ogni dieci minuti, infatti, da qualche parte nel mondo, una ragazza adolescente muore come conseguenza della violenza: le guerre hanno prodotto circa 100mila bambine soldato, un piccolo esercito di ragazzine costrette a imbracciare un’arma nonostante la giovane età (tra i 14 ed i 18 anni). Bambine e ragazze, inoltre, vengono spesso costrette a subire abusi e violenze o a diventare le “mogli” dei combattenti più anziani. Ogni due secondi una bambina o ragazza con meno di 18 anni diventa una baby sposa, vedendo così finire i suoi sogni e le sue speranze, con gravi conseguenze per la loro salute e il loro sviluppo. Nel 2016 sono state registrate 21 milioni di gravidanze tra le ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni che vivono nei Paesi in via di sviluppo e nel 49% dei casi si tratta di gravidanze non cercate. E ancora, ogni anno, circa 70mila ragazze muoiono a causa del parto e delle complicanze legate alla gravidanza, mentre delle 2,4 milioni di persone vittime di tratta le bambine rappresentano ben il 20%.

E’ allarmante la fotografia scattata dal nuovo Dossier Indifesa di Terre des Hommes per fare luce sulla condizione delle bambine e ragazze nel mondo, evidenziando situazioni che compromettono le loro prospettive future per il lavoro e l'indipendenza finanziaria.

In tutto il mondo, le ragazze stanno alzando le loro voci per combattere a favore dei loro diritti e la loro protezione in tutti i contesti.

C’è Rayanne Cristine Maximo Franca, giovane attivista brasiliana che da quando ha lasciato la sua casa, a 17 anni, ha intrapreso una ricerca impegnativa dei diritti e del riconoscimento per le giovani donne indigene. Oppure Elizabeth Chatuwa, 28 anni, che è entrata nell’Associazione delle Ragazze Guida da quando ne aveva dieci. Oggi è la commissaria per la gioventù distrettuale dell'Associazione in Malawi, istruisce le giovani donne e aiuta lo svolgimento di programmi formativi come quello delle voci contro la violenza, sviluppato congiuntamente dalle donne delle Nazioni Unite e dall'Associazione Mondiale delle Ragazze Guida per rendere le giovani donne consapevoli dei loro diritti.

Sono ragazze che stanno lavorando per porre fine alla violenza e allo sfruttamento, con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento dei i propri diritti indigeni, per costruire comunità pacifiche e coese.

Last modified on Lunedì, 16 Ottobre 2017 06:22

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