Pegah Moshir Pour, italiana di origine iraniana molto attiva sui social nel denunciare le violazioni dei diritti umani da parte del governo iraniano, ha duettato a Sanremo con Drusilla Foer riprendendo il canto “Baraye” del giovane iraniano Shervin Hajipour, 25 anni, che il 6 febbraio scorso ha vinto il primo “Grammy per il cambiamento sociale”. Il 28 settembre 2022, Hajipour aveva registrato e lanciato il canto dalla sua camera: un inno alle ragazze e ai ragazzi che in Iran desiderano liberarsi dal giogo del fondamentalismo islamico e ascoltato in breve tempo da oltre quaranta milioni di persone. Due giorni dopo, Shervin veniva arrestato per propaganda contro il re... leggi tutto
Crescono le preoccupazioni per la sorte di una arrampicatrice iraniana scomparsa dopo aver gareggiato senza velo in un torneo internazionale in Corea del Sud.Gli amici di Elnaz Rekabi hanno detto alla BBC persiana di non riuscire a contattare l’atleta da domenica, dopo che online sono circolate, ampiamente diffuse, le immagini di lei che partecipava ai Campionati asiatici di Seoul senza l’hijab. “Fonti ben informate” hanno detto al servizio persiano della BBC che il passaporto e il cellulare di Rekabi sono stati confiscati.Sempre secondo la Bbc la squadra iraniana, inclusa Rekabi, ha lasciato il Garden Seul Hotel a Seoul prima del previsto ed era tornata in aereo in ... leggi tutto
Il momento storico che stiamo vivendo è crudele. Con le cicatrici della pandemia ancora aperte, molti Paesi si stanno addentrando in una situazione ancor più drammatica: la guerra. Come ogni anno, domani 8 marzo ricorre la giornata della donna e un pensiero speciale lo dedichiamo a quelle donne che con il loro impegno persistono nell'affermare la loro dignità e quella dei loro popoli. Come Sviatlana Tsikhanouskaya, leader dell'opposizione in Bielorussia e attivista per i diritti umani, che da un paio di anni vive in esilio in Lituania in seguito a quelle elezioni presidenziali che, ancora una volta, hanno visto Alexander Lukashenko essere dichiarato vincitore.Sviatlana ... leggi tutto
Papa Francesco ha invitato tutti, credenti e laici, a una giornata di digiuno il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, per gli “scenari sempre più allarmanti nella ‘crisi’ fra Russia e Ucraina.” Il primo mercoledì del mese è anche la giornata del “Digiuno di Giustizia in solidarietà con i migranti” davanti al Parlamento italiano per sottolineare la dimensione politica di quanti digiunano quel giorno nelle loro case o nei monasteri.Un digiuno che, oltre che essere un grido perchè cessi subito questa guerra fra Russia e Ucraina, è un urlo in difesa di oltre 82 milioni di profughi in cerca di una patria. Un g... leggi tutto
Dall’Afghanistan arriva la notizia che il nuovo governo talebano ha deciso di chiudere il ministero per gli Affari Femminili per sostituirlo con quello della Promozione della virtù e la Prevenzione del vizio. E così chiude l’unico ministero, istituito nel 2001, che aveva garantito a migliaia di donne e famiglie di poter sperare in un futuro migliore. Il lavoro di Sima Samar e delle altre ministre che hanno ricoperto questa carica aveva permesso a tante donne e ragazze di studiare, di emanciparsi da tradizioni ancestrali che le volevano costrette in casa, e di entrare nel mercato del lavoro.Chiuderlo è come segnare la fine di un’era. Ancor più p... leggi tutto
Le donne a Kabul hanno camminato con coraggio, e senza burqa, verso il palazzo presidenziale della capitale per chiedere ai talebani che i diritti, conquistati a fatica negli ultimi 20 anni, vengano rispettati. Combonifem riapre, dopo la pausa estiva, con una newsletter che si chiede cosa resterà della voce e delle parole delle donne in Afghanistan. Qualche giorno dopo, le strade della capitale e di altre città come Herat nell'Ovest del Paese, vengono percorse da cortei di attiviste per rivendicare il proprio diritto al lavoro, all’istruzione e alla partecipazione al governo. Una lotta necessaria perché, nonostante le promesse di un governo inclusivo, il portavoc... leggi tutto
Lo temevamo ed è avvenuto. Reporters Sans Frontiers, l’ong internazionale che dal 1985 promuove e difende la libertà d’informazione nel mondo, ha appena pubblicato un inquietante rapporto sulla sorte delle giornaliste afgane. Nonostante le rassicurazioni fornite dai talebani, delle 700 giornaliste che operavano nei media indipendenti afgani meno di 100 continuano formalmente il loro lavoro, ma ostacolate da crescenti restrizioni. Nelle province del Paese, le donne dei media indipendenti sono già diventate mute: solo gli uomini possono continuare a lavorare. Nell’emittente di stato, Radio Television Afghanistan (Rta), che fino a metà agost... leggi tutto
In Siria i combattimenti hanno bloccato uno Stato, solo per fare la guerra. Mentre le donne curde combattono per difendere la propria terra, e i propri diritti, in Afghanistan altre donne combattono una rivoluzione silenziosa, per vivere e difendere la vita. In questo angolo di mondo, il 2019 segna il quarantunesimo anno di una guerra che ha causato danni materiali e umani, centinaia di migliaia di vittime e un numero ancora più alto di sfollati. Il conflitto senza fine ha seriamente compromesso la struttura del Paese, incluso il sistema sanitario nazionale. Le donne, in particolare, hanno un difficile accesso alle strutture sanitarie. Il tasso di mortalità femminile in Afgh... leggi tutto
Chi conosce Mina Mangal? È una giornalista afghana che da tempo si spende per i diritti delle donne. Soprattutto il diritto all’infanzia, l’abolizione dei matrimoni precoci e il diritto al divorzio in caso di matrimonio sotto costrizione. Mina è stata uccisa lo scorso 10 maggio, a colpi di pistola sulla soglia di casa. Le minacce arrivavano da tempo, ma le sui social scriveva “Non mi fermo”. Alla fine, l’hanno fermata per sempre. Ciò che non si fermerà mai, però, sono le sue battaglie per i diritti delle donne e in particolare quella più complessa: la battaglia per il divorzio. Anche lei, come molte connazionali, era ... leggi tutto

CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

Leggi Tutto

Instagram

YOUTUBE

All for Joomla All for Webmasters
Utilizziamo i cookies per facilitare una migliore esperienza sul nostro sito. Se continui la navigazione riteniamo confermato il tuo assenso. Clicca qui per sapere di più sulla policy.