Eppure, dal 9 maggio 1950, data della Dichiarazione Schuman, la politica di integrazione non si è mai arrestata: l’Europa, responsabile di avere provocato due guerre mondiali dopo avere conquistato il mondo con il colonialismo e l’industrialismo, aveva finito per provocare la sua stessa rovina e rimanere subordinata alle due potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale: Usa e Urss. Muri immaginari e realiA livello mondiale la contrapposizione di due blocchi, quello capitalista e quello comunista, aveva provocato una guerra silenziosa e senza battaglie campali, ma non per questo meno pericolosa: la “Guerra fredda”. Dal 1948 l’Europa risultava spaccata... leggi tutto
La crisi del progetto europeo è sintomo di una malattia ben più grave, ovvero il declino della politica, sempre più effimera, volatile, in mano a venditori e showman.In questo scenario in cui prevalgono logiche di corto respiro, è ancora possibile immaginare nuove forme di partecipazione e di rappresentanza, possibilmente con una valenza europea? Ne abbiamo parlato con la filosofa Luisa Muraro. È tra le fondatrici della Libreria delle Donne di Milano, della rivista Dogana e della comunità filosofica Diotima, che ha elaborato e diffuso il pensiero della differenza, fino a renderlo una realtà imprescindibile della filosofia contemporanea. Luis... leggi tutto
Gli insulti che volano fra i “rappresentati” dei popoli europei sanno di amaro. Che il primo ministro italiano, Giuseppe Conte, svolga il ruolo di “grande mediatore” fra i due vice-premier che controllano le scelte del governo, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, è ben noto a chi, in Italia, segue con interesse le vicende politiche. Ma l’appellativo di “burattino” lanciatogli dal belga Guy Verhostadt, leader dei liberali del Parlamento europeo, non riconosce la sua persistente fatica di “mediatore”: «Ce l’avevano con Di Maio e Salvini. Ma sono io ad averci messo la faccia, a fare da parafulmine». Anche l’inve... leggi tutto
“Il futuro dell'Europa riparte dai sindaci”: per questo Open Arms ha chiamato a raccolta proprio “i sindaci e le sindache,per salvare l’Europa da se stessa”. E lo ha fatto con la proposta di un “manifesto condiviso di città solidali che riaffermi una volta per sempre i valori democratici e il rispetto dei diritti umani in Europa”. La presentazione è avvenuta la scorsa settimana a Roma, nel corso di una riunione informale tra realtà municipali spagnole e italiane: Barcellona, Madrid, Zaragoza, Valencia, Napoli, Palermo, Siracusa, Milano, Latina, Bologna. Il Manifesto si articola in sette punti: 1. Il Mar Mediterraneo è sta... leggi tutto
In anni più recenti lo stesso premio è stato assegnato ad Aung San Suu Kyi per il suo impegno a favore della democrazia e contro le atrocità commesse dai militari in Myanmar, un tempo nota come Birmania. Tuttavia, proprio negli ultimi due anni Aung, diventata dopo la liberazione prima ministro e poi consigliere di Stato, la massima autorità politica e morale del Paese, non ha mosso un dito contro la persecuzione della minoranza Rohingya.Non mancano certo altri casi di Nobel per la pace dati a figure altrettanto discutibili. Se con la stessa faciloneria venissero premiati dei chimici o dei fisici, la sorpresa sarebbe generale. Viene allora il dubbio che anche il Co... leggi tutto
Sanzioni all’UngheriaPer l’iter del documento sanzionatorio all’interno del Parlamento europeo – dalla sua stesura fino alla votazione finale – le istituzioni europee hanno dato prova di funzionare: per garantire i valori di democrazia e libertà. Questo non è un dato di poco conto, se pensiamo a tutte le volte che l’Unione Europea non ha dimostrato coesione – come per le questioni legate alla migrazione, che ancora oggi paralizzano i lavori legislativi.Sulla “questione Orbán”, invece, il Parlamento ha dato attenzione ai valori e ai principi democratici che fondano l’Europa stessa, prendendo coscienza del fatto c... leggi tutto
Vasi di coccio…Devo ammettere fin d’ora che la posizione di chi si sbilancia per più Europa è quella che mi sembra più idonea, data la situazione globale che vede il fronte europeo sempre più affievolito rispetto alla prepotenza americana, spinta dal trumpismo economico, al ritorno agguerrito della Russia di Putin e all’accresciuto polo cinese. Mi limito a questi tre attori fondamentali della scena internazionale che, a partire da posizioni politiche ed economiche completamente diverse, si contendono la leadership mondiale, la quale si materializza nella competizione economica, che sfocia anche in vere e proprie guerre. Ma, al di là di q... leggi tutto
Percezione distortaIndubbiamente, la crisi economica e occupazionale e i cortocircuiti innescati proprio dalla globalizzazione hanno provocato conseguenze sociali responsabili di un profondo cambiamento nell’opinione pubblica, e i social media lo hanno agevolato e amplificato. Ben il 62% degli italiani li ritiene un modo moderno per informarsi di politica, mentre il 61% (in calo rispetto al 69% rilevato precedentemente) dice di non sentirsi sufficientemente informato sugli affari politici europei. A una carenza di comunicazione da parte delle istituzioni corrisponde un insieme di stereotipi e miti diffusi dal web: le cosiddette fake news, le notizie false. Una più pericolosa de... leggi tutto
Oggi il bilancio Ue ammonta a circa l’1% del Reddito nazionale lordo dell’Unione e il 94% di questo viene reinvestito sul territorio. Le decisioni in materia di bilancio sono prese democraticamente secondo una determinata procedura: la Commissione europea presenta una proposta; i governi dei Paesi membri, riuniti nel Consiglio dell’Ue, e i deputati al Parlamento europeo la approvano. Il bilancio dell’Ue e, in particolare, il quadro finanziario pluriennale (pianificato per un periodo di 7 anni) sono gli strumenti principali per agire efficacemente in numerosi campi, come quello della cultura e dell’educazione, un tema sempre più importante nel processo di ... leggi tutto
A livello europeo, quali sono i “diritti di comunicazione” dei rifugiati e migranti? Sono oggetti o soggetti del racconto mediatico? Come vengono rappresentati? Se lo sono chiesti organismi di chiese europee impegnate sul fronte della comunicazione e su quello dei migranti, giungendo alla seguente constatazione: in Europa la narrazione mediatica sul tema delle migrazioni può essere ampiamente potenziata. Lo osserva il Rapporto “Cambiare la narrazione. Rappresentazione mediatica di rifugiati e migranti in Europa” recentemente presentato a Bruxelles, e che parla di un vero e proprio “disegno di invisibilità”. Lo studio, commissionato dalla Sez... leggi tutto
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Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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