Ieri 6 novembre 2022 ha avuto ufficialmente inzio la Cop27, e con essa la reale possibilità per i Paesi del mondo di decidere come agire rispetto a una delle più grandi sfide a cui il mondo è sottoposto, quella del cambiamento climatico.
A parlare per primo il Ministro degli esteri egiziano H.E. Sameh Shoukry, che è stato formalmente eletto presidente della Conferenza. Nella sessione plenaria di apertura ha sottolineato come le crisi politiche in atto siano presto diventate crisi energetiche e alimentari per molti Paesi. La grande sfida della Cop27 è prenderne atto avendo coscienza del ruolo essenzialmente primario del riscaldamento globale.
I 196 Paesi partecipanti avranno tempo fino al 18 novembre per stilare la Dichiarazione finale, che conterrà gli accordi raggiunti.
Attualmente si registrano due grandi assenti: il Presidente cinese Xi Jinping, alla guida della nazione che oggi inquina di più al mondo (quasi 10 miliardi di tonnellate di CO2 emesse all’anno, il 28% del totale), e Narendra Modi, premier dell’India (terzo posto con 2,6 miliardi di tonnellate di CO2). Anche Vladimir Putin, al momento, risulta assente.
Il rapporto "Stato del clima globale nel 2022" dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), diffuso in occasione dell'apertura della Conferenza, rivela che la temperatura media nel 2022 è di circa 1,15 gradi sopra i livelli pre-industriali. La causa principale è da attribuire all'aumento della concentrazione di gas serra nell'atmosfera, che hanno raggiunto livelli record nel 2021 e continuano a salire nel 2022.
L'occasione è unica e, forse, irripetibile. La Cop27 è il momento propizio per agire e non rimandare, per discutere in maniera costruttiva per un unico e grande bene comune: la salvaguardia della nostra casa comune.
Le polemiche già si fanno sentire, ma le aspettative rimangono alte.
La 27° Conferenza delle parti sul cambiamento climatico è appena iniziata, non ci resta che seguire il suo svolgimento.
Combonifem lo farà da vicino.