La forza della cura: donne, economia, tratta di persone Lisa Kristine
Giovedì, 30 Dicembre 2021 14:10

La forza della cura: donne, economia, tratta di persone

Il 2 dicembre 2021, Talitha Kum, la Rete internazionale di vita consacrata contro la tratta, ha diffuso un comunicato in vista dell’ottava Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone che si svolge l’8 febbraio 2022: “La forza della cura – donne, economia e tratta di persone”.

La tratta è una delle ferite più profonde inferte dal sistema economico attuale, ferite che attraversano tutte le dimensioni della vita, sia personale che comunitaria. La pandemia ha incrementato il business della tratta perché, esacerbando le situazioni di vulnerabilità delle persone maggiormente a rischio, in particolare donne e bambine, ha favorito le occasioni e i meccanismi socioeconomici alla base di questa piaga. La pandemia ha accentuato il divario tra uomini e donne rendendolo ancor più drammatico e doloroso.

Dati allarmanti
Secondo il Piano strategico 2022–25 dell’Onu, fino all’arrivo della pandemia era stato registrato un miglioramento generale della condizione femminile a livello globale, ma restano significative le disuguaglianze in tutti gli ambiti più importanti della vita sociale: salute, lavoro, educazione, politica.

Alcuni dati fanno riflettere:
• il tasso di partecipazione alla forza lavoro, tra i 25-54 anni, è pari al 90% per gli uomini e poco meno del 35% per le donne;
• 2,7 milioni di donne affrontano ostacoli di natura legale e giuridica, oltre che culturale, nelle opportunità lavorative;
• il divario salariale globale tra donne e uomini è stimato al 23%;
• le donne svolgono tre volte più degli uomini il lavoro domestico e di cura non retribuito;
• le donne tra i 25 e i 34 anni hanno un rischio povertà molto più alto rispetto agli uomini. Nel 2021 la crisi pandemica potrebbe aver aumentato di 47 milioni le donne e ragazze in estrema povertà;
• nei parlamenti nazionali, le donne rappresentano in media solo un quarto dei seggi;
• il 30% delle giovani donne non studia, non lavora e non segue alcun corso di formazione, a fronte del 13% degli uomini giovani; i 2/3 degli analfabeti nel mondo sono donne;
• secondo gli ultimi dati registrati, 245 milioni di donne e ragazze hanno subìto una violenza fisica e/o sessuale dal partner nel corso dell’ultimo anno;
• solo il 13% delle misure anticovid di tipo fiscale, lavorativo e di protezione sociale ha riguardato la sicurezza economica delle donne.

La soluzione è “femmina”: si chiama “cura”
Secondo le statistiche del Rapporto 2020 dell’Onu Global Report on Trafficking in Persons le donne e le bambine rappresentano il 72% delle vittime di tratta identificate, e la loro percentuale aumenta significativamente nel contesto della tratta per sfruttamento sessuale, mercato che rappresenta i 2/3 dei profitti generati dallo sfruttamento.

Di fronte al fallimento di modelli economici che sfruttano le persone e l’ambiente, le donne possono assumere un ruolo da protagoniste come agenti del cambiamento: è urgente promuovere un sistema economico fondato sulla cura delle persone e della “casa comune”.
La cura è uno stile di vita che permette di trasformare il rapporto con la natura e le relazioni sociali ed economiche, troppo spesso imperniate su una competizione aggressiva ed escludente.

 

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Last modified on Giovedì, 30 Dicembre 2021 14:36

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