Venerdì, 02 Aprile 2021 07:34

Quella terribile mutilazione sul corpo delle donne

Nel dibattito pubblico riemerge periodicamente la questione delle mutilazioni genitali femminili, pratica che persiste soprattutto in determinate zone del globo

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) definisce le Mutilazioni genitali femminili (Mgf) «forme di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre modificazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche».
Esistono diversi tipi di mutilazioni che, semplificando, possono essere ricondotti a due: l’uno prevede il taglio o la rimozione di parti dei genitali femminili; l’altro, meno diffuso, è la cosiddetta infibulazione, che può anche prevedere il taglio dei genitali ma principalmente restringe la vagina e impedisce o rende dolorosi i rapporti sessuali.
Normalmente si interviene prima dello sviluppo puberale, senza alcuna finalità terapeutica: le Mgf sono violente forme di controllo patriarcale sul corpo delle donne, le quali vengono esposte a seri rischi di salute (vedi grafica) e complicanze che implicano notevoli costi per i sistemi sanitari.

Radici profonde
Le Mgf sono una questione culturale. In alcuni Paesi costituiscono una vera e propria norma sociale, cosa che rende più difficile per i singoli scegliere di non praticarle. Potrebbe infatti derivarne emarginazione della persona o della famiglia che sceglie di rifiutare la pratica. In determinati luoghi le Mgf sono associate alla “moralità” di una ragazza: chi non vi si sottopone raramente convola a nozze. Da notare che non si tratta di una pratica religiosa, sebbene in alcuni casi le Mgf vengano considerate tali.

Cifre allarmanti
Quantificare il fenomeno in modo preciso è piuttosto complesso: viene rilevato in modo abbastanza sistematico solo in determinati Paesi, che sono anche quelli presumibilmente più colpiti.
Secondo stime accreditate, nel mondo almeno 200 milioni le ragazze e le donne sono state sottoposte a questa pratica e secondo l’Oms sono a rischio di mutilazione ogni anno circa 3,4 milioni di bambine e ragazze.

Distribuzione ineguale
È l’Africa la regione a maggior incidenza, seguita dal Medio Oriente. La pratica delle Mgf risulta presente anche in altri Paesi asiatici e sudamericani, dove però mancano statistiche attendibili. Nel resto del mondo è più rara; in ge-nere ricorre in alcune comunità di immigrati.
Secondo stime dell’Unicef, in Africa è prevalente «in 7 Stati (Egitto, Eritrea, Gibuti, Guinea, Mali, Sierra Leone e Somalia), e in Sudan il fenomeno tocca praticamente l’intera popolazione femminile. In altri 4 Paesi (Burkina Faso, Etiopia, Gambia, Mauritania) la diffusione è maggioritaria ma non universale». In Ciad, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau, Kenya e Liberia essa coinvolge tra il 30 e il 40% della popolazione femminile, mentre nei restanti Paesi la diffusione è inferiore al 30%.

Anche in ambulatorio
Negli ultimi anni, per evitare rischiosi sanguinamenti e infezioni, si assiste alla medicalizzazione delle Mgf, che vengono svolte da personale medico in ambiente sterile. L’aspetto critico di questo cambiamento è che le mutilazioni, perpetrate con il crisma della professionalità, vengono “normalizzate” e, di conseguenza, diventano più difficili da estirpare soprattutto dove sono già largamente diffuse.

E in Italia?
In Italia il fenomeno, presente in alcune comunità di immigrazione, è quantitativamente contenuto ma non trascurabile. Secondo l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige), sono a rischio tra il 15 e il 24% delle 76.040 bambine e ragazze che provengono da Paesi in cui le Mgf sono praticate.
Da un punto di vista legislativo, le Mgf sono una forma di violenza che viola l’integrità fisica della persona; perpetrate su minori, costituiscono una grave violazione dei Diritti umani. La lotta alle Mgf è già presente nella strategia europea per la parità di genere e diversi Paesi la perseguono. Anche se effettuate all’estero, in Italia dal 2006 le Mgf sono punite penalmente. Mancando però uno specifico monitoraggio, non è chiaro quali effetti reali la legge abbia avuto nel contrastare la pratica.

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Last modified on Venerdì, 02 Aprile 2021 07:38

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