Noi esseri umani siamo tutti dotati di un’arma a doppio taglio che è la nostra bocca. Le nostre parole hanno tante facce e tante maschere, una volta pronunciate creano una realtà tangibile e assumono una vita propria. Le parole positive nutrono, guariscono e ingrandiscono, mentre quelle negative apparentemente non lasciano né ferite né lividi, ma gradualmente avvelenano e uccidono l’anima della persona. Il marchio della parola è indelebile: «Morte e vita sono in potere della lingua, chi di essa fa retto uso ne godrà i frutti» (Pr 18:21). In ebraico, la parola “frase”, mishpat, significa anche “giudizio&rdquo... leggi tutto
Davanti all’Antico Testamento, questo sconosciuto, chi legge può provare fastidio: spesso il cristiano praticante, definizione di carattere sociologico che nulla dice del reale rapporto tra il credente e la Scrittura, conosce i testi biblici che si leggono nella liturgia e quindi rimane sorpreso quando scopre, ad esempio, le storie di Tamar, violentata dal fratellastro Amnon (2Sam 13,1-22), o la vicenda davvero drammatica della concubina del levita, violentata da un gruppo imprecisato di uomini per una notte intera e infine tagliata a pezzi dal marito (Gdc 19). Si tratta di brani esclusi dalla liturgia, dalla catechesi e dalle letture dei gruppi biblici, che possono confermare ... leggi tutto
La Giornata Mondiale di Preghiera (GMP) nasce in un contesto missionario femminile protestate. L’obiettivo è sempre stato quello di donare una testimonianza di fede comune attraverso la preghiera e l’azione concreta nei confronti dei più svantaggiati/e. Le missionarie avevano una chiara visione del male causato dalla colonizzazione occidentale: lo sfruttamento delle risorse, l’impoverimento di intere popolazioni, la distruzione delle culture locali e la forte emarginazione delle donne e dei bambini. La loro preghiera riuscì a valicare grandi distanze geografiche e a rafforzare il loro desiderio di unità. Il loro impegno si concretizzo anche in a... leggi tutto
Anche quest’anno San Valentino fa parlare di sé. Giornali e telegiornali, mercati ed eventi. Tutti si mobilitano per la festa degli innamorati. Per la festa dell’amore. Ma quale tipo di amore stiamo festeggiando? Oggi più che mai penso a chi l’amore viene negato. E al suo posto sperimenta solo violenza e vergona. Sono tanti i paesi del mondo dove si pensa ancora che l’amore sia, più che un comandamento, un comando, al quale la donna deve sottostare senza possibilità di scelta. In Kirghizistan, ad esempio, 1 matrimonio su 5 avviene attraverso il rapimento della sposa. Nel 2016 (ultimi dati disponibili) il Fondo delle Nazioni Unite per la... leggi tutto
Incentivare un accesso paritario delle donne alla scienza e raggiungere una piena parità di opportunità nella carriera scientifica. Era questo l’obiettivo dell’Onu quando ha istituito, l’11 febbraio, la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. Se ci sembra un problema superato, è meglio consultare qualche dato. Attualmente, in tutto il mondo, solo il 28 per cento dei ricercatori sono donne. I dati dell’Unesco relativi al biennio 2014-2016 ci dicono che solo il 30 per cento delle studentesse nel mondo sceglie discipline Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) ai livelli più alti della formazione, con c... leggi tutto
8 febbraio: questa data ci ricorda qualcosa? Ogni anno fa memoria che la schiavitù non è finita: si è trasformata, ha assunto fisionomie subdole, ma continua a soffocare il sogno di tante donne e uomini, e, purtroppo, di troppe bambine e bambini. Questa mattina alle ore 11.30, con uno sguardo sul mondo, dalla Sala Stampa della Santa Sede è giunta un’evidenza dolorosa: le donne costituiscono ancora il 72% delle persone ufficialmente trafficate; ma la tratta sommersa ne affligge molte di più. Perciò l’8 febbraio è costellato di iniziative molteplici: momenti di riflessione e di preghiera, cortei di sensibilizzazione, eventi silenz... leggi tutto
Mutilata è la storia di Khady, una bambina senegalese di sette anni. Una storia che accomuna molte donne e racconta di una delle più violente tradizioni africane. Una pratica che dovrebbe aumentare la fertilità femminile, garantire la purezza e la verginità delle ragazze e delle spose, che in Africa prende il nome di Salindè: ‘’purificazione per accedere alla preghiera” ma che in Italia è meglio conosciuta sotto il nome di infibulazione. Il libro, uscito da poco in Italia, racconta la convivenza con il dolore e il percorso verso la consapevolezza della brutalità del rito. La vita, però, Khady l’ha dedicata alle ... leggi tutto
Ci sono termini verso cui l'immaginario collettivo ha maturato nel corso della storia una certa diffidenza. Uno di questi è la parola matriarcato: evocando una sensazione di disagio, essa sembra portare alla mente uno spazio-tempo indefinito, in cui il potere delle donne non è arginato e quindi percepito come pericoloso. Ma da dove proviene questa paura nei riguardi di una forza naturale come quella creativa insita nel grembo femminile (fisico e simbolico), un tempo al servizio dell'intera comunità, e per questo celebrata e sacralizzata? Forse andrebbe letta nel quadro di un processo avvenuto in maniera non casuale, ma funzionale al distacco dalla natura e dai suoi fenom... leggi tutto
Sono ancora 650 milioni le mamme-bambine nel mondo. Troppe, ma con un'evidente tendenza al ribasso registrata con soddisfazione dal rapporto Unicef 2018 “Child Marriage. Latest trends and future prospects”: in dieci anni le spose adolescenti sono passate da 1 ogni 4 a 1 ogni 5, con una diminuzione del 15%. Eppure il traguardo prospettato dagli “Obiettivi Onu per lo sviluppo sostenibile” rimane lontano: entro il 2030 sarà possibile eliminare questa pratica che, per tante ragazze, blocca la possibilità di studiare e coltivare i propri talenti? La nazione che registra la più incisiva riduzione di questa piaga sociale è l’India, se... leggi tutto
Alla cascina Casottello lo scorso 18 novembre c’è stata una sua sfilata. A indossare i capi, non erano solo modelle professioniste, ma anche persone comuni e alcune donne arrivate da poco in Italia, tratte in salvo dai barconi. «Volevo persone normali perché i miei abiti sono pensati per persone normali. Volevo donne migranti o richiedenti asilo, per dare loro un’opportunità e un incoraggiamento e dimostrare che un migrante, a certe condizioni, può dare un contributo utile a tutti i settori della società». Del trucco e del parrucco della sfilata si è occupato la OLmac Cosmetics, che ha da poco lanciato la linea BPride, che vuo... leggi tutto

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Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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