Martedì, 21 Dicembre 2021 17:52

Energia pulita per il nostro paese

ènostra è la prima cooperativa energetica in Italia che produce e fornisce ai soci energia sostenibile, etica, 100% rinnovabile, attraverso un modello di partecipazione e condivisione. Non ha fini di lucro. Di seguito un'intervista della fondatrice dal portale La Gallina Commedia

Di cosa si occupa ènostra – l’energia buona?
ènostra è una cooperativa che produce e fornisce elettricità rinnovabile, sostenibile ed etica a famiglie, imprese e organizzazioni del terzo settore. Si fonda sulla partecipazione attiva e sul coinvolgimento delle comunità per cambiare dal basso il modo di produrre e consumare energia.

Per quale ragione credete in questo progetto?
Abbiamo creato ènostra perché crediamo che oggi sia fondamentale favorire la transizione energetica dall'attuale modello basato sull'utilizzo delle fonti fossili a un modello energetico democratico, equo e accessibile a tutti, 100% rinnovabile tale da produrre benefici, diretti e indiretti, per i propri soci e per le comunità locali. Inoltre, pensiamo che sia fondamentale contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei del 40% di rinnovabili nel mercato elettrico entro il 2030 realizzando nuovi impianti rinnovabili collettivi, incrementando l’autoconsumo (sia singolo sia collettivo), e migliorando l’efficienza energetica del comparto residenziale e dei settori terziario e secondario.
ènostra stimola la produzione di energia elettrica dal basso, grazie a un fondo di produzione creato appositamente par la costruzione o acquisto di impianti di nuova produzione di energia rinnovabile (fotovoltaici, eolici e idroelettrici ad acqua fluente), a cui possono aderire i cittadini e, prossimamente, anche le imprese. Parallelamente promuoviamo lo sviluppo di comunità energetiche rinnovabili sui territori sostenendo gli enti locali in tale percorso e favorendo l’adesione dei cittadini.
Ad oggi la cooperativa conta oltre 9.000 soci, tra cooperatori e sovventori, accomunati dalla volontà di mitigare la propria impronta ecologica mediante scelte consapevoli, ridurre i propri consumi, utilizzare energia rinnovabile condivisa, contribuire alla transizione energetica.

Qual è la relazione fra energia e cambiamenti climatici? In quale altro modo il consumo di energia proveniente da fonti non rinnovabili sta modificando il pianeta?
In tutto il mondo l’uso di energia rappresenta in assoluto la principale fonte di emissioni di gas a effetto serra dovuti all’attività umana. Circa due terzi delle emissioni di gas serra a livello globale sono connessi all’uso di combustibili fossili per il riscaldamento, la produzione di energia elettrica, il trasporto e l’industria. Il nostro consumo e la nostra produzione di energia hanno quindi un impatto enorme sul clima e viceversa: i cambiamenti climatici possono alterare il nostro potenziale produttivo di energia e il nostro fabbisogno energetico, ma non solo: hanno un impatto importante sulla qualità della nostra vita. Secondo un rapporto della Banca Mondiale entro il 2050 almeno 216 milioni di persone nel mondo saranno costrette a lasciare le loro case e migrare a causa dei cambiamenti climatici. In tutto il mondo l’impatto sui mezzi di sussistenza delle persone e la perdita di vivibilità di luoghi altamente esposti a eventi climatici estremi spingeranno un numero sempre maggiore di cittadini a spostamenti interni o transnazionali.

Quali sono, in Italia, gli incentivi per passare alle rinnovabili? Come sta reagendo il nostro mercato? Quale consiglio si sentirebbe di dare ai consumatori?
Oggi i cittadini possono usufruire della detrazione del 110% se si realizza in impianto fotovoltaico a seguito di un intervento di efficienza energetica della propria abitazione che fa fare un salto di due classi energetiche, parliamo di un intervento trainato all’interno del noto meccanismo del Superbonus 110%. Poi restano sempre le detrazioni dell’Irpef del 50% su dieci anni se si vuole installare un impianto fotovoltaico. Un’opportunità importante è data dal modello delle comunità energetiche rinnovabili, che prevede una tariffa incentivante (detta tariffa premio) da parte del GSE su tutta l’energia condivisa tra i membri della comunità energetica. Per gli impianti industriali o i grandi impianti, invece, che siano fotovoltaici o eolici, oggi esiste la possibilità di partecipare ai registri o alle aste del GSE del cosiddetto DM FER 1 che prevedono degli incentivi per l’energia prodotta.

Incentivi a parte, quello che in realtà i consumatori devono fare per prendere parte attiva alla transizione energetica è diventare “cittadini energetici” e sganciarsi progressivamente dalle fonti fossili, mitigando così gli effetti del “caro bollette” cui stiamo assistendo in questi mesi. I singoli cittadini hanno il potere di farlo a partire dall’azione più semplice ovvero decidere di acquistare e consumare solo energia 100% rinnovabile o aderire a iniziative di produzione elettrica rinnovabile dal basso, come la nostra campagna “Libertà è autoproduzione” che permette a chi investe nel Fondo di Produzione di ènostra di diventare prosumer (produttore e consumatore di energia) e avere il prezzo bloccato dell’energia, ma anche aderire alle comunità energetiche o realizzare interventi di efficienza energetica per ridurre i propri consumi.

 

Fonte

Last modified on Martedì, 21 Dicembre 2021 18:17

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