Frammenti di storia La battaglia di Omdurman (fine alla Mahdia) Edward Matthew Hale, 1898
Sabato, 26 Febbraio 2022 20:23

Frammenti di storia

Dal 1881 al 1898 il Sudan egiziano viene travolto da un’insurrezione religiosa islamista nota come Mahdia, perché Muhammad Ahmad, sua guida spirituale e politica, si definisce il Mahdi, ovvero il “ben guidato da Dio”. Il suo intento dichiarato era restaurare la purezza dell’islam che il prolungato contatto con gli europei aveva corrotto. Come “nuovo Maometto” dà a quattro dei suoi primi proseliti il nome dei quattro califfi del fondatore dell’islam, ma le ragioni socio-politiche dell’insurrezione sono altre: intercettare il diffuso malcontento verso il malgoverno egiziano e ripristinare lo schiavismo, importante risorsa economica della regione.

L’avanzata del Mahdi verso il Kordofan avviene quando il personale delle missioni cattoliche, in lutto per la morte improvvisa di Daniele Comboni, vi presta poca attenzione.
Il governo egiziano, che scommette sui suoi venti battaglioni regolari, sottovaluta l’insurrezione, e le milizie mahdiste, appoggiate da potenti trafficanti di schiavi e nutrite da numerose defezioni di funzionari e militari governativi, conquistano rapidamente il Kordofan. Notizie di massacri filtrano nella stampa europea e allarmano i governi, le famiglie e le comunità di coloro che prestano servizio in quella regione. Nel maggio del 1882 gli scontri raggiungono i Monti Nuba e Delen (o Dilling), sede di una missione cattolica; nel mese di agosto la capitale del Kordofan, El Obeid, viene assediata e si arrende per fame il 18 gennaio 1883. Quanti non professano la fede islamica devono abbracciarla sotto minaccia di morte, così che missionari e missionarie diventano preda ambita del Mahdi per alimentare ulteriormente il suo alone mitico.

Nel tentativo di soffocare l’insurrezione e liberare i prigionieri, il governo decide di intervenire con una possente armata, guidata dal generale britannico William Hicks. Il 9 settembre 1883 partono da Khartoum, la capitale del Sudan, 10.000 uomini tra fanti e cavalieri, e 6.000 cammelli per il trasporto di munizioni e provvigioni, fucili e cannoni, ma «quella grossa massa di musulmani guidata da uno stato maggiore cristiano cosmopolita» – scrive il maggiore Daffroso Gozzi – ha in sé i germi della sconfitta. Hicks non conosce la regione e si affida a due finti disertori del Mahdi, che conducono il suo esercito in un’imboscata. Dopo due giorni di combattimenti, di quell’armata sopravvivono appena qualche centinaio di uomini.

È il 5 novembre 1883, e il trionfo del Mahdi e dei suoi califfi sembra inarrestabile; per questo Charles Gordon, ufficiale britannico antischiavista che dal 1873 al 1876 era stato governatore dell’Equatoria, viene nominato governatore del Sudan; sostenuto da Martin Ludwig Hansal, console austro-ungarico a Khartoum, cerca di trattare con il Mahdi la pace e la liberazione dei prigionieri; in risposta arriva un secco diniego. Si prepara lo scontro: nell’aprile del 1884 le truppe mahdiste lasciano El Obeid, si concentrano a Rahad e poi iniziano a marciare su Khartoum.

Il governo britannico tarda ad inviare rinforzi e la capitale sudanese cade il 25 gennaio 1885: Gordon e Hansal vengono trucidati con altre 2.000 persone. In pochi anni la Mahdia arriva a controllare quasi tutto il Sudan, ma il 22 giugno 1885 Muhammad Ahmad muore di tifo. Gli subentra il califfo Abdullahi ibn-Muhammad, che nel 1888 viene osteggiato da un giovane leader religioso, Abu Jummayza, che reclama di essere il legittimo successore del Mahdi.

In tale contesto le condizioni di chi vive in prigionia diventano drammatiche, soprattutto per le suore, il cui stato di vita non è contemplato nell’islam. Vengono organizzati ripetuti tentativi di fuga, ma che raramente vanno in porto. Le difficoltà si aggravano nel 1889 a causa di una tremenda carestia che decima la popolazione di tutto lo Stato mahdista: tra le cause, le guerre che per anni hanno tolto braccia all’agricoltura.

Il disagio che serpeggia tra la popolazione aggrava le tensioni già emerse nella successione del Mahdi e indebolisce lo Stato islamico, che nel 1896 comincia a sfaldarsi davanti all’avanzata militare del generale Herbert Kitchener. Il 7 aprile 1898 l’esercito anglo-egiziano sconfigge un’armata mahdista sul fiume Atbara e il 2 settembre 1898 riconquista Khartoum.

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