Adesso è l’ora! Alisa Singer
Martedì, 30 Agosto 2022 20:05

Adesso è l’ora!

L’estate 2022 ha registrato in Europa il mese di luglio più caldo dal 1850: per le alte temperature crolla il ghiacciaio della Marmolada, si ritira di 40 metri quello del Monte Rosa e le pareti rocciose delle Dolomiti si sgretolano.

Anche i binari ferroviari si surriscaldano, si deformano e rallentano la circolazione dei treni; un merci è addirittura deragliato. Forse alle nostre latitudini dovremo presto adottare l’asfalto speciale delle strade che attraversano il deserto dell’Arabia Saudita? O attenuare le insopportabili isole di calore “verniciando” di bianco, come a Los Angeles, l’asfalto di città?

È in città, infatti, che cemento e bitume rendono insopportabile il caldo e aumentano i decessi: attualmente le statistiche registrano soltanto quelli “umani”, ma sarebbero di più se includessero altri “viventi”, come piccoli animali e piante, perché le radiazioni solari e la siccità sono così intense da bruciare perfino le foglie di alberi e colture.

Per il caldo è già aumentata la temperatura dei mari, che a sua volta innesca precipitazioni sempre più violente e distruttive. Il cambiamento climatico sta presentando il conto, ma le emissioni di gas serra non recedono e lo stile di vita non cambia.

Il limite di 1,5 °C al riscaldamento del Pianeta, che secondo gli esperti dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) non dovrebbe essere superato, verrà raggiunto ben prima della fine del secolo! Cosa rimane della storica Cop21, che nel dicembre 2015 ha siglato con tanto risalto mediatico l’Accordo di Parigi, e delle buone intenzioni sottoscritte lo scorso dicembre da Cop26?

A fine gennaio un servizio su Internazionale celebrava il progresso delle energie rinnovabili pulite: la rivoluzione green, grazie a immensi parchi eolici e fotovoltaici di costo sempre più basso e di efficienza sempre più alta, avrebbe presto fermato il riscaldamento del Pianeta. Era un inno alla transizione energetica in rapida realizzazione, ma la guerra in Ucraina ha spazzato via i progressi che si stavano realizzando: in Europa, per arginare la crisi energetica, si riattivano le centrali a carbone e si ricorre in modo massiccio al gas naturale liquido; il ricatto geopolitico della Federazione Russa ha stravolto l’agenda internazionale della transizione ecologica.

Il rapporto del secondo gruppo di lavoro dell’Ipcc, Cambiamento climatico 2022. Impatti, adattamento e vulnerabilità, pubblicato lo scorso febbraio, è un grido disperato che Combonifem raccoglie nelle pagine del dossier: le soluzioni alla crisi climatica ed energetica ci sono, ma esigono un profondo cambiamento.

Dal 1° settembre al 4 ottobre anche le comunità cristiane invitano ad “ascoltare la voce del Creato” per tutelare il Pianeta, ma il cambiamento non è mai facile. Assuefarsi alle comodità è più facile che convertirsi alla sobrietà, e continuare a fare quello che si è sempre fatto rassicura, mentre cambiare esige di “trasformare” i propri stili di vita, di produzione, di consumo e di relazione; ma adesso è assolutamente necessario.
Adesso è l’ora!

Il cambiamento attraversa molte altre pagine di questo numero: la progettazione delle città europee, la nuova leadership della Uisg e le pagine comboniane: il cambiamento delle Pie Madri, avviato dal Capitolo generale “speciale” del 1970, è tuttora in divenire. Esigente, ma anche denso di futuro, si appresta a un passo importante: dal 1° al 25 ottobre il XXI Capitolo generale dovrà ascoltare e vagliare proposte di profonda riconfigurazione.
Adesso è l’ora!

Last modified on Martedì, 30 Agosto 2022 20:16

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