Mercoledì, 27 Gennaio 2021 20:56

Suore, oltre gli stereotipi

Se dico “suora”, che cosa viene in mente? Forse una zia, o l’insegnante delle elementari in una scuola cattolica?
O forse l’ultimo articolo letto su ciò che le religiose fanno per i migranti, oppure colei che sorridendoci ci ha accolto e venduto dei fantastici prodotti artigianali? O forse altro? Per ogni immagine si accende un arcobaleno di emozioni e sentimenti diversi: tutto dipende dalla relazione e dall’esperienza avuta con la “suora”

La “suora” come categoria neutra e stereotipata esiste solo nel proprio immaginario.
Nel mondo vivono oggi più di 700.000 religiose, appartenenti a un grande numero di congregazioni diverse, ognuna con la sua particolarità, il suo “carisma”. Dal greco charis (grazia), il carisma è l’effetto della “grazia di Dio” all’opera in chi inizia e fa crescere un’iniziativa per il bene comune. Nel caso delle religiose, una congregazione e i servizi che essa provvede in risposta ai bisogni del tempo e del luogo. Il carisma è come il nome che identifica un istituto e dice quale sarà il suo compito.
Quante congregazioni, con i relativi “carismi”, si possono contare nel mondo? Sicuramente più di 2.000: un grande puzzle in cui ognuna contribuisce a dire Dio e il Vangelo nella società.

Mosaico coloratissimo
L’Uisg è l’aggregazione di tutte le donne che, con l’appellativo di “superiora generale”, svolgono per un tempo il servizio dell’autorità nella propria congregazione... e sono più di 1.800!
C’è chi ha definito la Uisg come il grande sindacato delle suore. A noi piace più pensarla come un grande spazio di partecipazione, un luogo (anche virtuale) dove le religiose investite del servizio dell’autorità possono informarsi, dialogare, formarsi, collaborare e – perché no? – portare avanti campagne e progetti congiunti. Possiamo affermare che nei decenni la Uisg ha contribuito a rendere visibile la voce delle donne nella Chiesa e a rafforzare la presenza di suore in contesti di frontiera; e continua a farlo anche oggi, in un mondo molto diverso da quello del dopoconcilio.

Unica famiglia umana
Dal 1965 sono cambiate nel mondo la geografia e la proporzione numerica della vita religiosa femminile. Le suore hanno accolto l’invito a mettere «vino nuovo in otri nuovi»: cambia la missione e cambiano anche le strutture, le opere, l’organizzazione, gli ambiti di intervento. La vita religiosa si fa più incarnata e inserita nella società. Che co-sa differenzia la missione di una suora da quella di un’organizzazione non governativa o da un’associazione non profit, che pur svolgono un lavoro meraviglioso? Non c’è risposta univoca: sicuramente una caratteristica specifica è la radice, legata alla spiritualità che si riconosce nel Vangelo di Gesù: siamo un’unica famiglia umana, fratelli e sorelle da amare come Dio ci ama.

Nel 2019 il Sinodo dei vescovi sull’Amazzonia ha riconosciuto l’importanza profetica di questa presenza femminile per la Chiesa: nei diversi angoli del mondo, le donne cercano di ricucire le fratture, sanare le ferite (non solo fisiche), tessere relazioni generative, lavorare per uno sviluppo integrale e integrante delle persone e dei popoli.

Le origini
L’Uisg è nata nel 1965, un tempo generativo per tutta la Chiesa cattolica – si concludeva quell’anno il Concilio Vaticano II –, e le sue radici affondano nella storia di persone che si sono passate il testimone. Al primo convegno, nel 1969, parteciparono 500 superiore generali, di varia provenienza geografica.
In occasione dei 50 anni di fondazione, suor Grazia Loparco ha curato un testo dove annota: «Il percorso dell’Uisg è tracciato in tre parti, la cui chiave di lettura è il cambiamento delle donne religiose nella Chiesa e nella società. La prima parte tratteggia le origini dell’Uisg; la seconda richiama le tematiche di riflessione sulla vita religiosa; la terza parte riguarda gli anni del XXI secolo, premessa delle scelte in atto».

Il testo riassume un cammino realizzato da persone concrete: religiose che con la loro sensibilità hanno saputo ascoltare i bisogni delle persone – dall’educazione alla salute, dalla formazione all’assistenza, dalle emergenze all’accoglienza – e hanno saputo adattare la propria specificità, ovvero il “carisma”, ai diversi contesti storici. Ogni tappa di questi 55 anni è stata come un mattoncino per l’edificazione di una sorellanza globale che indica da dove veniamo e dove stiamo andando. Papa Francesco parla di una «fratellanza umana» necessaria per vivere da fratel-li e sorelle nella «Casa comune», ovvero la Terra. Osiamo pensare che l’Uisg nasca proprio da questa intuizione di essere “famiglia umana”.

Continua...

Last modified on Mercoledì, 27 Gennaio 2021 21:14

CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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