Giovedì, 16 Settembre 2021 14:21

Maschi, omicidi e aborto

Dall’inizio del 2021 sono già 83 le donne uccise: molte dall’ex compagno di vita, altre da un conoscente, altre ancora da un estraneo. Motivazioni diverse, talvolta ancora avvolte dal mistero, ma sempre causa di omicidio.

Negli ultimi 10 giorni le donne uccise sono state 7; Giuseppina Di Luca e Sonia Lattari non avevano mai denunciato le minacce ricevute dai rispettivi mariti, come molte altre prima di loro. Un persistente tabù culturale?

Linda Laura Sabbadini, direttora centrale dell’Istat, su Repubblica precisa: «Non sono casi individuali. Non avvengono casualmente. Sono l’espressione della volontà di possesso e di dominio dell’uomo sulla donna. Questi maschi che uccidono le loro compagne, questa ferocia inaudita e bestiale che esprimono in nome del loro essere Uomini con la U maiuscola, è la rappresentazione vivente e la conseguenza della nostra storia».

È la storia dell’Italia e di altri Paesi che relegano ancora le donne in uno stato di subordinazione: se per il Global Gender Gap Report 2020 la parità di genere avrebbe dovuto attendere ancora 99 anni per realizzarsi a livello mondiale, per quello 2021 ne dovrà attendere più di 135! La pandemia covid-19 ha ulteriormente penalizzato le donne.

Oggi ci sono anche altri “omicidi” all’attenzione dei media, sebbene in Italia siano molto meno frequenti di quando erano illegali: sono conseguenti all’aborto che papa Francesco, in linea con la dottrina morale della Chiesa cattolica, ha ancora una volta definito “omicidio”.

Ma chi è all’origine di tanti aborti? Il confronto con un gruppo di donne femministe è stato illuminante: non hanno mai considerato l’aborto un mezzo di contraccezione, ma una scelta gravosa, molto gravosa, in risposta a gravidanze indesiderate spesso frutto di violenza sessuale maschile.

E se papa Francesco ha aggiunto che «il pastore deve non condannare perché è anche pastore dello scomunicato. Pastore con lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza», oltre al femminicidio “nel nome del maschio” ‒ direbbe la Sabbadini ‒ c’è anche l'omicidio dell'aborto.

CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

Leggi Tutto

Instagram

YOUTUBE

All for Joomla All for Webmasters
Utilizziamo i cookies per facilitare una migliore esperienza sul nostro sito. Se continui la navigazione riteniamo confermato il tuo assenso. Clicca qui per sapere di più sulla policy.