Il giorno 8 dicembre, ricorrenza della Immacolata concezione, le Suore missionarie comboniane hanno celebrato la conclusione dell’anno giubilare che raccoglie i 150 anni della loro esistenza e li rilancia verso le scelte indicate dal XXI Capitolo generale, che si è svolto proprio durante il Giubileo.
Gli Atti capitolari, ovvero il documento emerso dal Capitolo lo scorso ottobre, sono molto concisi, ma densi. Sono intrisi del “lievito madre” che nel 1864 è scaturito dalle intuizione missionarie di Daniele Comboni; lievito che dal 1872 migliaia di donne hanno impastato con l’acqua della loro vita e le farine di tanti popoli differenti, per preparare insieme un “pane” nutriente e conviviale: il “pane” della dignità.
La continuità tra generazioni di Comboniane è stata espressa dall’abbraccio tra la Direzione generale uscente e quella che ne raccoglie il testimone proprio nella ricorrenza di Maria di Nazareth, donna piena di “grazia” e di fiducia, donna della prossimità e della concretezza.
Durante l’eucarestia, presieduta dal padre Tesfaye, Superiore generale dei Mccj, sono stati consegnati gli Atti capitolari, che mettono al centro la Parola e la vita del Nazareno, per alimentare relazioni di armonia nelle comunità e con i popoli.
Inizia un’ulteriore svolta che tratteggia uno stile missionario sempre più collaborativo e intercongregazionale nella vita delle Comboniane
Anzi, è già iniziata: il 7 dicembre, nella sede dell’Uisg a Roma, è stato presentato l’esito dell’indagine internazionale How are the girls (“Come stanno le ragazze?”) che Fondazione Comboniane nel Mondo ha realizzato in collaborazione con le Suore del Buon Pastore, le Suore Salesiane e le Suore di Nostra Signora delle Missioni per approfondire gli effetti del covid-19 sulle condizioni di vita e sul rispetto dei diritti delle ragazze in Kenya, Sud Sudan, India, Nepal, Ecuador e Perù.
Il lavoro è un primo passo per realizzare un osservatorio permanente che monitori la situazione delle fasce più vulnerabili della popolazione, avviare iniziative volte a tutelarle ed esporre i dati nelle istituzioni politiche nazionali e internazionali.
