Degrado ambientale: condividerne il peso Nick Mayo
Mercoledì, 23 Maggio 2018 19:01

Degrado ambientale: condividerne il peso

Quando si parla di degrado ambientale, il Bangladesh è un esempio da manuale. Il 24 marzo 2018, Meher Afroze Chumki, ministra della Repubblica popolare del Bangladesh per le questioni riguardanti donne e minori, ha presenziato un evento svoltosi a New York, nella sede dell’Onu, relativo al processo di elaborazione del Patto globale sulle migrazioni. Il tema della conferenza era “Portare il peso: donne emigrate dalle zone rurali a causa del cambiamento climatico”. La nostra sintesi.

Oltre a essere fortemente esposto al cambiamento climatico con cicloni e tempeste tropicali sempre più intense e distruttive, il Bangladesh, che si estende in prevalenza su un territorio a meno di 12 metri sul livello del mare, vede le sue falde acquifere compenetrate dall’acqua salmastra. Le terre del delta si abbassano, mentre il mare sale per il riscaldamento climatico. E l’acqua salata, che dilaga ovunque, non serve a irrigare i campi e a dissetare la popolazione.

Il piccolo Bangladesh, con una popolazione di 160 milioni di abitanti, soffre di grave scarsità d’acqua anche per l’intervento di India e Cina, che hanno costruito grandi dighe sul fiume Brahmaputra al fine di direzionare il flusso d’acqua per scopi industriali e di agricoltura intensiva.
Le falde di acqua dolce, infine, sono gravemente contaminate da piombo, mercurio e altri agenti inquinanti, perché l’industria, tessile e non solo, da oltre trent’anni vi ha scaricato gli agenti chimici usati per confezionare i capi di famosi brand della moda. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che in Bangladesh 77 milioni di persone siano esposte a contaminazione e avvelenamento.

Meher Afroze ha protestato contro l’indifferenza della comunità internazionale, che dovrebbe farsi carico di maggiori responsabilità per contenere le migrazioni imposte dai disastri ambientali che flagellano il Paese. La ministra ha sollecitato il trasferimento di competenze e tecnologie che facilitino l’adattamento della regione al cambiamento climatico, particolarmente pesante per la popolazione femminile delle aree rurali.

Le numerose partecipanti all’evento hanno plaudito alle molteplici iniziative avviate dalle donne del Bangladesh per rimanere sulla propria terra, mitigando gli effetti avversi del clima che cambia.
In attesa che la comunità internazionale faccia di più, loro già fanno quello che possono.

Last modified on Mercoledì, 23 Maggio 2018 19:05

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