Il nostro pianeta è sempre più a rischio. La guerra in corso tra Russia e Ucraina ha un costo altissimo sia in termini di vite umane che di ambiente. Come se non bastasse, nelle ultime settimane diversi canali televisivi hanno mostrato un'immagine sconvolgente: nel deserto di Atacama, che si estende tra il Cile e il Perù, è nata una vera e propria discarica di vestiti. Si tratta di capi di abbigliamento che arrivano principalmente da Europa e America, una grande fetta di invenduto che non si sa come smaltire, perché composta da materiali inquinanti e non biodegradabili. Questo risultato è la conseguenza di un fenomeno tutto occidentale, quello del f... leggi tutto
Da tempo si parla di economia circolare, ovvero quella capace di riutilizzare più e più volte i materiali trasformando “scarti” in “materie prime seconde”. Per un Paese come l’Italia, dove certe materie prime sono scarse o inesistenti, l’economia circolare è preziosa perché prodotti tossici e inquinanti non avvelenano più l’ambiente e l’importazione di materie prime, alquanto costosa in termini monetari e di salute del Pianeta, viene sostanzialmente ridotta. Molto meno nota è la “salute circolare” di cui parla Ilaria Capua, virologa italiana che dirige l’One Health Center of Excellen... leggi tutto
Un bellissimo esempio di economia circolare ci arriva dalla Kenya. L’imprenditrice Nzambi Matee ha fondato Gjenge Makers, una startup innovativa con sede a Nairobi che cerca di ridurre il grave accumulo di plastica nel paese africano trasformando i rifiuti plastici in materiali da costruzione alternativi, sostenibili, resistenti ed economici. Matee, laureata in scienze dei materiali, è stata ispirata nel lancio della sua attività dal continuo imbattersi nella plastica abbandonata per le strade di Nairobi. La domanda che si pose fu, perché non creare un sistema per rimettere in circolo questi rifiuti evitando che finiscano nel fondo dell’oceano? Così ... leggi tutto
Sono Giorgia, ho 27 anni, attualmente vivo a Verona e ho studiato Economia internazionale all’Università di Padova. Dopo la laurea triennale ho lavorato nella logistica di una multinazionale veronese e, successivamente, in uno studio commercialista.Mi piace leggere libri, cucinare e camminare in montagna. Covid permettendo, amo molto coltivare le relazioni e passare il tempo con amici e amiche. All’origine, la Laudato si’Dopo aver letto la Laudato si’ di papa Francesco, ho maturato interesse a perseguire una laurea specialistica nell’ambito della sostenibilità, sia ambientale che sociale. Tramite una mia amica e collega, Beatrice Scappini, ero ent... leggi tutto
Scoperta preoccupantePer molto tempo è sembrato che i minerali fossero inesauribili, ma, con l’ingresso nell’epoca dell’iperproduttivismo, questa certezza ha cominciato a vacillare. Il problema non è tanto la quantità quanto la concentrazione. Ne sanno qualcosa i cercatori d’oro dell’Amazzonia, che devono setacciare enormi quantità di terra e di acqua per trovare quantità minime del prezioso minerale. E poiché di certi minerali oggi ne servono quantità importanti, solo i depositi ad alta concentrazione sono economicamente sfruttabili. Se assumiamo come riserve i depositi ad alta concentrazione, ci rendiamo conto c... leggi tutto
Sfogliavo le pagine di un testo recentemente pubblicato in lingua italiana dall’editrice Altreconomia: La guida eretica alla finanza globale. L’originale, in inglese, risale al 2013, quando le ferite inferte dalla crisi finanziaria erano ancora sanguinanti e le conseguenze devastanti della speculazione avevano causato tanta disperazione; anche suicidi. Il testo rivela una disconnessione mortifera fra economia e finanza: far soldi con i soldi, senza alcuna attenzione ai beni e ai servizi che sostengono l’umana esistenza, e che sarebbero l’anima dell’economia. Eppure il denaro, come afferma l’autore Brett Scott, giornalista di origine sudafricana attento al... leggi tutto
Questo numero è popolato di giovani che marciano a difesa del clima.A loro è dedicato il dossier, che apre con una parola della scienza e continua con tante esperienze di impegno giovanile, fattivo da anni ben oltre gli scioperi globali. Particolare attenzione è dedicata all’Africa, le cui aree tropicali sono particolarmente esposte agli effetti del riscaldamento. Nel 2050 sono previsti 50 milioni di profughi ambientali da quelle terre, ma è ancora possibile arginare il degrado del suolo e l’insicurezza alimentare che ne deriva.C’è speranza! Lo ha dimostrato Wangari Maathai, pioniera della mobilitazione contro il cambiamen... leggi tutto
È la consapevolezza che le risorse del pianeta sono limitate, come limitate sono le sue capacità digestive rispetto ai rifiuti. È la convinzione che non siamo “padroni” bensì “custodi” della natura, con la responsabilità di proteggerla affinché le generazioni future possano trovare accoglienza in un pianeta vivibile. È l’impegno a organizzare l’intera economia, dalla produzione al consumo, all’insegna della parsimonia, in modo da ridurre al minimo il consumo di risorse e la produzione di rifiuti. ParsimoniaIn un sistema tutto basato sul consumismo, la parsimonia stenta a farsi strada, ma i cambiamenti... leggi tutto
Risorse che scompaionoSul piano delle risorse, un tempo quelle energetiche destavano maggiore preoccupazione, ma, da quando abbiamo capito che dobbiamo tagliare il cordone ombelicale con i combustibili fossili, il petrolio non è più un assillo. Altre risorse ci mettono in fibrillazione. In particolare l’acqua, che non è importante solo per bere e tenerci puliti, ma per tutti i settori produttivi. Quello agricolo prima di tutto: esso assorbe il 70% di tutta l’acqua utilizzata a livello planetario, mentre il settore industriale ne assorbe il 22%. Per stessa ammissione della Banca Mondiale, l’acqua sarà la risorsa che metterà fine ai sogni di... leggi tutto
Fino alla fine dell’Ottocento, i rifiuti erano pochi e venivano spesso riutilizzati: con gli scarti di cibo si nutrivano gli animali, e gli oggetti in metallo venivano recuperati con destrezza. Anche durante la prima rivoluzione industriale prevaleva la cultura del recupero. La seconda rivoluzione, da metà del secolo scorso, con la diffusione della plastica, ha invece generato prodotti difficili da smaltire e riutilizzare. Il passaggio da una società frugale e semi-agricola ad una post-industriale e consumista ha generato la piaga dei rifiuti non biodegradabili. E la cultura dell’usa e getta ha fatto il resto: una crescita esponenziale di scarti, spesso tossici e al... leggi tutto

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Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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