Ai tempi della mia giovinezza andavo a scuola a Monza. Un giorno, appena salita sul tram, vedo una suora vestita di nero con 5 bottoni rossi: è suor Angelide Borgonovo, la prima suora comboniana che incontro nella mia vita. È tornata da poco dall’Uganda, dove è vissuta per più di 15 anni; con semplicità e gioia mi parla della sua esperienza missionaria. Mi colpisce e mi affascina quel che condivide della sua vita spesa nell’evangelizzazione, il catecumenato di adulti di diversi gruppi etnici che vivono in diverse zone del Paese. Con tanto impegno e fatica, ma anche con gioia, ha imparato 9 lingue locali per annunciare l’amore di Dio Padre ... leggi tutto
Qual è il valore dell’anno così particolare che ci si spalanca davanti?Senza pretendere di anticipare il desiderio di Dio per noi, che chissà quale “grazia”, quale dono vorrà farci, possiamo dire che questo sarà un tempo per fermarci, per ricordare, per ringraziare e per valutare dopo aver prestato ascolto dentro e fuori di noi; dentro e fuori della nostra congregazione.Dentro, perché viviamo un momento di grandi trasformazioni che richiede attenzione, valutazione, fede e audacia. Fuori, perché è indispensabile ascoltare con cuore attento la realtà e la storia del nostro tempo, così da poter scorgere nuov... leggi tutto
La congregazione della Pie Madri della Nigrizia, oggi conosciute come Suore missionarie comboniane, fa i suoi primi passi il 1° gennaio del 1872. Il giorno prima, Maria Caspi aveva varcato la soglia della casa che Luigia Zago e Isabella Zadrich avevano in parte messo a disposizione a Montorio, un paese vicino a Verona, per preparare giovani «che seguano le tracce e adempiano le funzioni delle pie donne del Vangelo», come precisava Daniele Comboni in riferimento alle missionarie che lo avrebbero affiancato nell’Africa Centrale.Poco dopo giunge Maria Teresa Scandola, originaria della Lessinia, e con l’arrivo da Padova di Pia Galli, loro formatrice, il cammino cominc... leggi tutto
Nato a Limone sul Garda il 15 marzo 1831, dal 1843 è a Verona, presso l’istituto dove don Nicola Mazza permette a giovani promettenti di famiglie poco abbienti di coltivare lo studio. Lì matura la sua vocazione sacerdotale e missionaria. Ordinato prete nel 1854, nel 1858 partecipa alla prima spedizione missionaria dell’Istituto Mazza e raggiunge Santa Croce, nel Sudan meridionale. Nel 1859, reduce da quell’esperienza, rivelatasi disastrosa, comprende che la presenza femminile è indispensabile per offrire a quei “popoli selvaggi” la dignità del Vangelo. Su incarico di don Mazza, in Egitto Comboni continua a riscattare bambini e bambine... leggi tutto
A Montorio, paese a pochi chilometri da Verona, Luigia Zago e Isabella Zadrich mettono a disposizione parte della loro abitazione per le «allieve missionarie» che, come ripeteva Comboni, «seguano le tracce e adempiano le funzioni delle pie donne del Vangelo, le “Pie Madri della Nigrizia”». Da Montorio a VeronaIl 31 dicembre 1871, una giovane veronese di 19 anni, Maria Caspi, bussa alla porta di quella casa. È accompagnata dallo stesso Comboni. Poco dopo arriva da Padova la formatrice, suor Pia Maria Galli, che sembra essere stata badessa benedettina, e il 17 gennaio anche Maria Teresa Scandola, originaria della Lessinia. Nei mesi successivi si aggi... leggi tutto
Dal 18 al 26 agosto 2021 eravamo tredici giovani in uno dei territori più attraversati dalle rotte migratorie: Ventimiglia. Insieme a tre missionari comboniani volevamo comprendere personalmente qualcosa di più dei viaggi delle sorelle e dei fratelli migranti. Così ci siamo immersi in una umanità in cammino, bisognosa delle cose più essenziali per vivere: cibo, acqua, vestiti, una coperta per scaldarsi, cure mediche, un luogo in cui trovare riparo e un sorriso di solidarietà e vicinanza. A servizioAlla Caritas di Ventimiglia abbiamo dato una mano nella preparazione e distribuzione del cibo a centinaia di persone che venivano per aiuto materiale, inf... leggi tutto
Era il 1992: per favorire il mio inserimento in quella realtà anche climaticamente difficile, suor Maria Teresa Goffi mi affida a una religiosa della congregazione internazionale del Sacro Cuore: a Kangole, spostarmi a piedi e vivere in modo molto frugale a contatto della gente mi ha fatto innamorare subito di quella realtà.I primi sei mesi di vita tra i Karamojong sono trascorsi alternando l’apprendimento della lingua a Moroto e l’inserimento a Kangole, dove Lucia Careddu e Prassede Plodari mi hanno dato un esempio molto bello di impegno e servizio. Quindi ho raggiunto Namalu, dove ho vissuto per cinque anni un’esperienza pastorale molto arricchente, sia con ... leggi tutto
Nel 1985, il Karamoja è uno “spettro” abbandonato a sé stesso: le scuole sono pressoché inesistenti e i centri sanitari rarissimi. Gli abitanti di Namalu sono governati, secondo la tradizione ancestrale, da anziani che si succedono per “gruppi di età” in relazione all’iniziazione da guerrieri ad adulti. Si sentono forti e liberi, e io rimango colpita dalla loro schiettezza. Nelle riunioni tutti gli anziani possono intervenire; raramente qualche giovane, mai le donne: la mia missione è dar loro valore attraverso l’educazione. Presenza trasformanteLa comunità cristiana di Namalu è molto piccola ma vivace, e l... leggi tutto
Il 12 settembre 1969 Liliana Rivetta ed io partiamo insieme da Venezia, destinazione Uganda.Con la nave Asia raggiungiamo Mombasa dopo quasi un mese, perché lo stretto di Suez è minato per la Guerra dei sei giorni e noi circumnavighiamo l’Africa. Liliana va a Lira e io in Karamoja, ancora “distretto chiuso”. A Iriri la strada è bloccata e i militari aprono la barriera dopo aver visto i documenti. Ci inoltriamo in una pianura arida coperta di spine e sferzata dal vento. Arrivo a Kangole a novembre e vi rimango qualche mese per imparare la lingua. Inizio la missione a Moroto il 23 marzo 1970, insieme ad Armida Gariboldi e Alessandrina Negri: sono la prim... leggi tutto
Le prime missionarie comboniane arrivano a Morulem il 7 ottobre 1956. Sono Rosalucia Vinco, Innocenza Turrin e Fosca Rosa. Il loro impegno è per il catecumenato, la scuola femminile, la maternità e il centro di salute, che ben presto riceve centinaia di pazienti anche da villaggi vicini. La stessa scuola, iniziata da suor Innocenza con pochissime bambine, nel 1958 ne ha più di 60. Un giorno suor Rosalucia scopre casualmente un villaggio abbandonato, dove un lebbroso coperto di piaghe attende la morte. Si china per medicarlo; un capo locale la vede e aggiunge: «Voi suore vi prendete cura di molte persone, ma non delle più bisognose». Alcuni lebbrosi si ... leggi tutto
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CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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