Sabato, 15 Maggio 2021 08:36

La parola d’ordine è “efficace”

Così presi dal Covid, dal Recovery Plan, dai vaccini, ci siamo dimenticati dei migranti.
Non noi direttamente, ma il governo Italiano e l’Europa tutta.

Ora, mentre la stagione si fa più favorevole e il mare si placa, molti barconi sono già stati messi in mare, l’hotspot di Lampedusa è già sovraffollato e dal Mediterraneo arrivano in questi giorni molte richieste di aiuto che cadono nel vuoto.

Dall’Europa, l’ipotesi che si fa strada è di pagare i libici perché blocchino le partenze: un po’ come stiamo facendo da cinque anni con la Turchia. Una soluzione che potrebbe forse avere un senso nel breve periodo, ma che lascia intatti gli enormi dubbi sul versante umanitario. In una lettera aperta all’Unione Europea, Oxfam e altre associazioni chiedono che i diritti dei migranti vengano difesi e rispettati. Ma le soluzioni tardano ad arrivare.

Dal canto suo il governo italiano si adopera per trovare soluzioni per arginare l’arrivo dei migranti e l’aumento dei contagi. Ma sono risoluzioni temporanee e non soluzioni efficaci.
La prima prevede l’impiego di cinque navi per creare un enorme hotspot in mare in cui ospitare i migranti per la quarantena. Al momento solo due sono attive, mentre una ha da poco sbarcato a Porto Empedocle (Agrigento) centinaia di persone soccorse due settimane fa nel Mediterraneo.

La seconda via intrapresa dal governo Draghi dipenda, ancora una volta, dagli altri paesi europei. Si tratta del meccanismo di ricollocamento che l’Italia chiede da tempo all’Unione Europea, ma negli ultimi anni i tentativi di rendere automatico ed efficace questo meccanismo da parte delle istituzioni europee sono falliti sistematicamente, a causa dell’opposizione di molti paesi.

Negli ultimi giorni la portavoce della commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson, ha detto che «sono in corso contatti con i paesi membri dell’Unione Europea e con le autorità italiane» sul tema dei ricollocamenti, ma che finora non sono stati presi impegni particolari.

Le probabilità che l’Italia riesca a concludere un accordo efficace continuano a diminuire. Nel frattempo, però, c’è anche una buona notizia. E’ stato firmato a Parigi, dai ministri dell’Interno e degli Esteri, assieme ai responsabili della Comunità di Sant’Egidio e delle Semaines Sociales de France, il rinnovo del protocollo per il progetto dei Corridoi umanitari. L’accordo stabilisce le condizioni di identificazione, accoglienza e integrazione in Francia nei prossimi due anni di 300 rifugiati attualmente in Libano, provenienti dall'Iraq e dalla Siria, con priorità a persone e famiglie vulnerabili.

Questo secondo protocollo segue il primo, firmato nel 2017, che ha già permesso, con gli stessi criteri, l'ingresso in Francia di 504 persone.

Quanti altri Paesi Europei sono disposi a firmare accordi di questo tipo?

L’Europa e l’Italia di Draghi alla fine pagheranno la Libia o cercheranno una soluzione efficace?

È tempo di cambiare priorità, e scegliere i diritti.

Last modified on Sabato, 15 Maggio 2021 08:45

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