Giovedì, 08 Marzo 2018 15:06

Verso una nuova visione

Giustizia di genere: una nuova visione è il titolo dell’Agenda latinoamericana 2018, che raccoglie 37 contributi di donne e uomini da America Latina e altre parti del mondo. Una molteplicità di pennellate, intense e ognuna del suo colore: unica. Ne deriva un dipinto che permette di percepire il “genere” con meravigliosa complessità.

È un ventaglio di prospettive diverse – teologica, economica, socio-politica, biologica – che offre provocazioni, proposte e domande. Un invito a non banalizzare il fardello culturale che grava sulla relazione fra uomini e donne e a osare, con responsabilità liberante, “nuove visioni”.

L’Agenda latinoamericana è una pubblicazione diffusa in tutto il mondo da più di 25 anni. Nasce nel 1992 da un’idea di Pedro Casaldáliga, attualmente vescovo emerito di São Félix do Araguaia, e di José María Vigil, teologo e coordinatore della Commissione teologica dell’Eatwot (Associazione ecumenica dei Teologi e delle Teologhe del Terzo Mondo), in occasione del V centenario della conquista della «Patria Grande» (l'America Latina).

L’Agenda – il cui aggettivo latinoamericana richiama una geografia spirituale più che fisica – ha rappresentato da allora, nei 24 Paesi in cui viene diffusa, un importante strumento pedagogico e di animazione popolare. Un’opera collettiva, aconfessionale e macroecumenica, in quanto legata, come spiegano gli ideatori, a «quel mondo di riferimenti, valori e utopie comuni ai Popoli, agli uomini, alle donne di buona volontà, che noi cristiani chiamiamo “Regno”, ma che condividiamo con tutti in una ricerca umile di servizio».

Ogni anno, intellettuali, teologi e leader sociali sono chiamati a riflettere su un tema specifico, da diverse angolature e nei suoi molteplici aspetti. Tante e prestigiose sono le firme che hanno scritto per l’Agenda Latinoamericana in tutti questi anni: da Frei Betto a María López Vigil, da Elsa Tamez a Leonardo Boff; da Marcelo Barros a Faustino Teixeira; da João Pedro Stedile a José Arregui; da Roberto Mancini a Jon Sobrino; da Andrés Torres Queiruga a Luis Infanti de la Mora. Seguendo il metodo, proprio della tradizione latinoamericana, del vedere, giudicare, agire, l’agenda pone l’accento sulla necessità dell’impegno politico per ogni essere umano.

Fino all’edizione 2016 si è conservata la forma dell’agenda, mentre a partire dal 2017 si è deciso, a fronte del declino che tale strumento registra, di farne un libro, per continuare a proporre i testi dell’Agenda latinoamericana in un formato più fruibile.

L’edizione 2018 dei testi dell’Agenda Latinoamericana è dedicata alla giustizia di genere. Una riflessione non più eludibile, considerato che viviamo in un sistema di violenza strutturale contro le donne; che si tratti di stupri o di femminicidi, di norme che violano o limitano la libertà o ancora del tentativo di imporre ruoli fissi e precostituiti. Si interrogano tra gli altri sulla questione: José María Vigil, Selene Zorzi, Ivone Gebara, Frei Betto, Daniela Di Carlo, María López Vigil, Elsa Tamez, José Arregi, Teresa Forcades, Rita Torti, Vandana Shiva, Marcelo Barros.

Last modified on Giovedì, 08 Marzo 2018 20:42

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